L’Italia e l’Unione Europea hanno obiettivi ambiziosi con la rivoluzione green a cui mirano, pressando i contribuenti con una serie di altri paletti, influendo sul mercato immobiliare, ma sostanzialmente i costi per le rinnovabili, benché vedano una sempre crescente competitività dell’import cinese, in Europa il prezzo dell’energia per l’industria è superiore del 45% rispetto alla Cina secondo un’indagine ENEL.



Energia Green: l’Ue ha perso terreno

Tuttavia, anche se l’Italia ha la conoscenza necessaria utile a produrre le componenti utili alle tecnologie green, le filiere necessarie per la decarbonizzazione e le tecnologie connesse al mondo delle rinnovabili sono concentrate al di fuori del continente europeo, principalmente in Cina (in media per il 65% del totale). E, nonostante ciò l’UE ha continuato a finanziare centri di ricerca e produzione extracontinentali, come i fondi per l’idrogeno green devoluti in Brasile e Cile.



E questo rappresenta sia un rischio di dipendenza da tecnologie energetiche importate sia un’opportunità per sviluppare a livello locale filiere strategiche. Uno tra questo è quello legato al settore delle automobili elettriche che finirà per imporsi sul mercato nel 2035, mentre la Cina ha la leadership anche in questo settore, dal momento che la produzione di ogni componente delle auto elettriche, complessivamente proposta ad un prezzo inferiore del 30% rispetto ai competitor europei, è integralmente Made in China.

Energia Green: i primati del Dragone

Ma anche la filiera dei pannelli fotovoltaici è dominata dal Dragone, mentre la filiera delle batterie e delle pompe di calore sono maggiori in Italia e nella Ue rispetto alla Cina. Il costo d’investimento per la realizzazione di impianti produttivi di pannelli fotovoltaici in Italia è tra 2,2 e 5,6 volte superiore alla Cina. Al contempo, le spese in conto capitale per una nuova gigafactory per batterie sono superiori del 47% (100 milioni di euro per gigawattora nella Ue contro i 68 milioni di euro per gigawattora in Cina), e il costo di produzione delle batterie nella Ue è superiore del 33% rispetto alla Cina. Anche per quanto riguarda le spese operative la Cina è più competitiva. Nella Ue e in Italia, il prezzo dell’energia per l’industria è superiore del 45% rispetto alla Cina e il costo delle emissioni di CO2 è 10 volte quello cinese. Questa scenario emerge dallo studio “Filiere strategiche per la transizione energetica Roadmap industriale per l’Europa e l’Italia” condotto da Enel Foundation assieme a The European House Ambrosetti e che verrà presentato oggi a Cernobbio.