Con la crisi energetica ed il caro energia causata dal conflitto in Ucraina e le relative sanzioni alla Russia, è tornato in auge il tema del nucleare, sostenuto in particolare dalla destra italiana che reputa il nucleare di ultima generazione come “sicuro e pulito”. Sull’argomento è tornato questa mattina Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, che mette in allerta sugli inganni nascosti in questi luoghi comuni portando l’esempio della Francia che ieri ha spento la metà dei reattori del paese per motivi di sicurezza e facendo salire il costo dell’energia a 3000 euro a Megawatt/ora, vale a dire 1000 euro in più dei record raggiunti col gas russo dopo i primi pacchetti di sanzioni.



Energia nucleare: Bonelli insiste sulla sostenibilità delle rinnovabili

Il tema della ricerca nucleare di cui si parla in Italia è quello della fusione, ma per la produzione di energia con reattori di ultima generazione come quelli usati in Francia e quindi quelli di terza generazione plus, parliamo di fissione nucleare.



Ieri sono stati chiusi la metà dei reattori per due motivi principali: problemi legati alle ondate di freddo e problemi legati alla refrigerazione dei reattori stessi, che hanno quindi necessitato di manutenzione. Il costo è arrivato a 3000 €/MWh. “Questo ha spinto Macron a chiedere ai francesi a consumare meno energia”, ha raccontato alle telecamere di Coffee Break Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde, che intende mettere in allerta chiunque riponga grandi speranze sul nucleare: “attenzione a parlare di nucleare: non solo non è sicuro, ma per la sua realizzazione ci vogliono ben più di 7 anni, a Flamanville, in Francia, dove hanno esperienza nel settore, hanno cominciato nel 2007 e non hanno ancora terminato la costruzione di una centrale. La ricerca sulla fusione l’Italia la sta facendo, ma la fissione non garantisce la sicurezza, un incidente è sempre alle porte e il costo dell’energia è troppo elevato e per noi insostenibile”.



A rivendere l’energia realizzata anche grazie alle sovvenzioni pubbliche infatti, sarebbero società private che le conferirebbero ai governi pronte a pagarle, così il costo dell’energia peserebbe due volte sui bilanci pubblici, benché ciò non ci salvi dal rischio di incappare in un incidente. Bonelli aggiunge che è vero che “la Francia ha meno problemi dell’Italia a staccarsi dalla dipendenza Russa, ma è sbagliato prendere la Francia come modello”, perché il fatto che Parigi non abbia problemi sul breve termine, sul lungo termine ne avrà di più.

Energia nucleare: anche l’assessore Grandi è per la transizione ecologica

Il cambiamento climatico che ci siamo impegnati a frenare attraverso moltissime scelte volte a rafforzare la transizione ecologica, le energie rinnovabili e tanto altro non può passare attraverso il ritorno delle centrali a carbone e al nucleare, scelte che gli italiani hanno già archiviato con i referendum.

Anche l’assessore all’ambiente del comune di Milano, Elena Grandi, è intervenuta sull’argomento all’interno di “Tempo di dignità e di pace” organizzato dalla Fondazione Stelline durante il panel “Transizione ecologica e indipendenza energetica”, dove ha dichiarato la necessità di “decarbonizzare entro il 2050così da rendersi indipendenti non soltanto verso il gas russo, ma dal gas in generale, dal momento che causa di contrazioni economiche importanti“.