L’energia nucleare torna prepotentemente al centro dei pensieri dell’Ue o, perlomeno, di una parte dei Paesi che vi fanno parte. La Francia e altri dieci Stati del Vecchio Continente hanno infatti firmato a Stoccolma, in occasione del Consiglio Affari Energia, una dichiarazione congiunta tesa a esortare l’Unione europea ad accelerare sulla questione per “garantire le migliori collaborazioni tra le catene di approvvigionamento ed esplorare programmi di formazione congiunti e progetti industriali”.
I protagonisti dell’incontro hanno inoltre aggiunto che “l’energia nucleare è uno dei tanti strumenti per raggiungere i nostri obiettivi climatici, per produrre elettricità per soddisfare la domanda dei consumatori e per la sicurezza dell’approvvigionamento”. In origine avrebbero dovuto prendere parte alla riunione tredici Paesi Ue, ma vi hanno partecipato “solo” undici delegazioni, in rappresentanza di Bulgaria, Croazia, Ungheria, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia, oltre alla Francia, promotrice dell’iniziativa.
ENERGIA NUCLEARE, 11 PAESI CHIEDONO ALL’UE DI ACCELERARE: E L’ITALIA?
Le due nazioni assenti al rendez-vous sull’energia nucleare erano la Svezia e l’Italia. Il Belpaese ha disertato il tavolo d’incontro, ma dall’Eliseo hanno spiegato che, quando e se lo vorrà, “Roma era stata invitata e sarà sempre la benvenuta, però è il governo che deve decidere”. Stoccolma, dal canto suo, era presente come presidenza di turno dell’Unione europea, quindi in veste neutrale, e non ha potuto firmare la dichiarazione. Tuttavia, come si legge sull’ANSA, dalla Francia svelano che “con la Svezia stiamo preparando un programma di lavoro bilaterale, perché lo sviluppo della produzione di energia nucleare è nel programma di governo e stiamo preparando un protocollo di intesa”.
A margine della riunione, i transalpini hanno promosso “un gruppo aperto che continuerà a incontrarsi al prossimo Consiglio energia con l’idea di lanciare gruppi di lavoro su temi specifici“. Non mancano, tuttavia, le posizioni critiche in riferimento all’energia nucleare, a cominciare da quelle degli esponenti politici di Spagna e Germania. Anche l’Austria e il Lussemburgo hanno apertamente manifestato il loro parere contrario, sostenendo che “si tratta più di ideologia che di praticità”.