La Camera ha approvato la mozione di maggioranza per il nucleare in Italia, con voti favorevoli di Italia Viva e Azione. L’energia nucleare viene dunque inserita nell’ottica della decarbonizzazione, e consente di “muovere tutti i passi necessari per preparare la strada al ritorno del nucleare. Senza peraltro dimenticare che un primo risultato immediato può venire da collaborazioni e accordi sull’energia nucleare con i Paesi europei che già utilizzano questa fonte”, spiega Marco Ricotti, ordinario di impianti nucleare al Politecnico di Milano e presidente di CIR-TEN, Consorzio inter-universitario italiano per la ricerca tecnologia nucleare.



A Italia Oggi, l’esperto aggiunge: “Si tratta di collocale ogni iniziativa sul nucleare nell’ambito strategico europeo. L’Italia non può certo rientrare nel nucleare da sola. Così come la Francia da sola non può realizzare un piano mostruoso sull’atomo”. Dunque, l’energia nucleare “fa già parte della tassonomia verde e già oggi produce circa la metà di tutta l’elettricità Green europea”. Difficile, secondo l’esperto, pensare ad un mondo che funzioni solo con le rinnovabili. 



“Il nucleare avrà un ruolo decisivo”

Secondo Marco Ricotti, ordinario di impianti nucleare al Politecnico di Milano e presidente di CIR-TEN, è impossibile dipendere solamente dalle energie rinnovabili in questo “significa massimizzare la richiesta di materie critiche, per esempio metalli e terre rare ossia rischiare seriamente di passare dalla dipendenza da Vladimir Putin a Xi Jinping”. In Italia, dopo l’approvazione in Parlamento, l’energia nucleare è stata inserita nel mix energetico utile anche ai fini della decarbonizzazione. Secondo l’esperto, far parte dell’alleanza europea per portare avanti il progetto sul nucleare “consentirebbe di ottenere informazioni dirette sull’evoluzione delle tecnologie nucleare più moderne, sia di dare il proprio contributo, politico ed industriale, alla creazione di una strategia europea condivisa e compartecipata sul nucleare”.



Secondo il docente, “Si tratta di collocare ogni iniziativa sul nucleare nell’ambito strategico europeo”. Il nucleare, inoltre, “è già parte delle strategie Green. Non solo è stato riconosciuto nella tassonomia verde e nel recente Net-Zero Industry Act UE, ma già oggi produce circa la metà di tutta l’elettricità Green europea. E siccome per decarbonizzare, soprattutto i settori hard-to-abate, cioè i settori industriali energici come acciaio, chimica, ceramica, carta, vetro, cemento e fonderie, l’elettrificazione diffusa sarà, un passo importante, il nucleare continuerà anche nei prossimi decenni a svolgere un ruolo decisivo”.