Per la prima volta, l’energia solare è stata raccolta nello spazio e trasportata sulla Terra, aprendo così la frontiera a quella che potrebbe diventare un nuovo tipo di energia. Si tratta infatti di un esperimento volto a studiare un impianto solare posto in orbita costantemente esposto alla luce solare, indipendentemente dalle condizioni climatiche e dall’ora del giorno.



L’energia è stata raccolta da un pannello solare fissato a un satellite ed è stata trasmessa, tramite microonde, a un ricevitore presente sul satellite e quindi al tetto di un laboratorio situato in California. La quantità di potenza inviata è piuttosto piccola, come riferisce il Times, trattandosi di appena 200 milliwatt, eppure i ricercatori ritengono che si tratti di un risultato capace di segnare un’importante prova di questo principio. Tra i Paesi che stanno esplorando la possibilità di costruire una centrale solare spaziale c’è il Regno Unito e nel mese di aprile l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha firmato un accordo per due studi di valutazione. In particolare, per il futuro si immaginano diversi chilometri di satelliti assemblati da robot direttamente nello spazio, con pannelli solari che sarebbero illuminati dal Sole per più del 99% del tempo. Ma come portare questa energia in grandi quantità sul nostro pianeta?



Energia solare dallo spazio, la questione della trasmissione alla Terra: “wireless”

Energia solare ricavata con impianti e pannelli direttamente nello spazio, secondo gli scienziati potrebbe essere ritrasmessa a Terra tramite onde radio ad alta frequenza. Nel concreto, alcuni studi hanno suggerito che un singolo impianto potrebbe fornire 2GW di energia nella rete, paragonabile in line di massima a una centrale nucleare. L’ultimo esperimento in questo senso è stato condotto dai ricercatori del California Institute of Technology con l’obiettivo di sviluppare pannelli simili a vele che potrebbero essere dispiegati nello spazio. Da un lato dovrebbero presentare le celle solari rivolte verso il Sole, mentre sull’altro lato dovrebbero essere collocati i trasmettitori di energia wireless rivolti verso la Terra.



Un rapporto pubblicato da Frazer-Nash, società di consulenza ingegneristica, e citato dal Times ha stimato che la prima centrale per produrre energia solare nello spazio potrebbe essere in funzione entro il 2040, con un costo di circa 16 miliardi di sterline comprese le attività di ricerca e sviluppo. Ogni satellite aggiuntivo potrebbe costare circa 5 miliardi di sterline.