Si è tenuto oggi al Quirinale l’evento di assegnazione degli Eni Award 2024 che sono stati consegnati ad una serie di ricercatori e startup che hanno fatto dell’innovazione nel campo energetico e dell’ambiente la ragion d’essere dei loro studi: presenti sul palco romano sia il Presidente del Consiglio di amministrazione che l’Amministratore delegato di Eni – rispettivamente Giuseppe Zafarana e Claudio Descalzi -, che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed (ovviamente) tutti i vincitori degli Eni Award 2024 che hanno ricevuto la loro targa commemorativa.
Facendo un passetto indietro – poi ovviamente vedremo nel dettaglio l’elenco completo dei vincitori e delle loro ricerche -, vale la pena ricordare che gli Eni Award sono stati pensati per essere un vero e proprio punto di riferimento per i ricercatori di tutto il mondo in grado di raccogliere (nell’arco di solamente sedici edizioni) più di 11mila candidature: i partecipanti hanno presentato paper, studi e ricerche svolti nell’arco dell’ultimo anno in campo energetico; poi vagliati e scelti dalla Commissione scientifica messa in piedi da Eni ed – infine – premiati con l’importante riconoscimento.
Chi sono i vincitori degli Eni Award 2024: tutti i ricercatori, i docenti e le startup premiate
Le categorie di concorso per gli Eni Award 2024 erano in totale cinque, da quella classica che si snoda su tre differenti campi tematici, fino a quella riservata ai giovani ricercatori e a quella dedicata al continente africano; senza dimenticare la sezione ‘Innovazione Eni‘ e quella ‘Eni Joule for Entrepreneurship’ riservata ad aziende e startup innovative che sono state in grado di distinguersi con degli innovativi progetti imprenditoriali.
Per quanto riguarda i vincitori del tradizionale Eni Award dell’edizione 2024 si tratta del francese Marc Fontecave per la sezione ‘Transizione energetica‘, del coreano Nam-Gyu Park per le ‘Frontiere dell’energia‘ e del tedesco Holger Braunschweig nel campo delle ‘Soluzioni ambientali avanzate‘: il primo ha messo in piedi un innovativo metodo di cattura della Co2 in grado di convertirla in composti utili alle industrie; mentre il secondo si concentrato sulle celle solari a perovskite allo stato solido che sono un’alternativa sempre più efficiente e diffusa al classico silicio; così come il terzo è riuscito a convertire l’azoto in ammoniaca senza impiegare metalli pesanti tossici.
I giovani ricercatori dell’anno titolari dell’Eni Award 2024
Di fianco ai tre vincitori dell’Eni Award 2024 si sono presentati anche Elvira Spatolisano e Stefano Toso che hanno ottenuto – sempre dal Presidente Mattarella – il riconoscimento di ‘Giovane ricercatore dell’anno‘ grazie a studi che (nel primo caso) si sono incentrati sull’uso dell’idrogeno solforato per la produzione di fertilizzanti ed idrogeno combustibile; e (nel secondo caso) sui semiconduttori ad alogenuri metallici che potrebbero rivoluzionare il campo fotovoltaico, fotocalatico e optoelettronico.
I quattro vincitori della sezione ‘Giovani taleti dell’Africa’
Non è mancata – poi – neppure la sezione degli Eni Award 2024 dedicata ai talenti del continente africano che ha premiato Favour Agbajor per i suoi modelli innovativi di costruzione ed alimentazione green degli edifici; Petra Kienyiy Chui che ha firmato uno studio sulla quantità di microplastiche dannose all’interno del fiume Njoro e del lago Nakuru; Lakhdar Hamidatou grazie all’uso di materiali a cambiamento di fase del tutto biologici per raffreddare i pannelli fotovoltaici e Nomthandazo Precious Sibiya che ha messo in piedi un sistema per separazione magnetico per trattare le acque reflue.
Eni Award 2024: il premio all’innovazione Eni e la menzione ‘Joule for Entrepreneurship’
Come anticipavamo poche righe fa, oltre a ricercatori e docenti gli Eni Award 2024 sono stati consegnati anche ad una serie di collaboratori e dipendenti Eni che hanno sviluppato degli innovativi progetti al servizio dell’azienda e dell’intera collettività; si tratta (di fatto) di tre differenti team: Cristina Bonanomi, Rino Bonetti, Silvia Pavoni (Eni), Davide Moscatelli, Edoardo Terreni (PoliMI), per la conversione di lignina in bio-olio; Riccardo Borgomaneri, Luigi Colombo, Francesca Galimberti, Samuele Gori, Alberto Landoni, Nicoletta Panariti, Rita Ponzo (Eni), grazie al ‘Bio-Slurry’ che crea valore da prodotti bio-feedstock contaminanti; e Mirko Barbavara, Gabriele Bianchi, Stefano Cardamone, Lino Carnelli, Davide Deriu, Carla Lazzari, Nicola Mancini, Tamara Passera, Giuseppe Sabetta (Eni) che hanno sviluppato il sistema di stoccaggio Thermal Energy Storage.
Assegnata – infine – durante la premiazione degli Eni Award 2024 la menzione ‘Eni Joule for Entrepreneurship‘ quest’anno riservata a tre start up: HBI – Human Based Innovation, SLY e RarEarth che tra Bolzano, Catanzaro e Milano hanno sviluppato – rispettivamente – tecnologia per depurare i fanghi, un’IA in grado di prevedere gli incendi boschivi e un processo chimico di riciclo degli scarti dei motori elettrici esausti.