Eni – azienda leader in Italia nel settore energetico e che opera in 61 differenti paesi nel mondo – ha pubblicato pochi giorni fa il suo report ‘Eni for 2023 – A Just Transition‘ con il quale fa il punto sull’importante tema della transizione energetica equa, mettendo al centro i progressi compiuti dall’azienda nell’ultimo anno e gli obiettivi posti al 2050. Il punto di arrivo rimane quello della neutralità carbonica, tanto per Eni quanto per i suoi clienti.
“Nel contesto mondiale caratterizzato da dinamiche complesse e in continua evoluzione“, ha spiegato l’Amministratore delegato Claudio Descalzi, “siamo chiamati in causa per trovare risposte alle sfide socio-politiche, climatiche ed energetiche“, fornendo un contributo attivo alla transizione, ma con gli occhi sempre puntati su “sicurezza, innovazione e sostenibilità“. Ora più che mai, sottolinea ancora l’AD di Eni, “l’energia rimane uno snodo cruciale” e non può prescindere da una transizione che è “irreversibile“, ma anche attenta alla “competitività del sistema produttivo e alla sostenibilità sociale“.
Il report Eni for 2023: tre filoni narrativi per raccontare la transizione energetica equa, verso la neutralità carbonica
Il report ‘Eni for 2023’ è già disponibile sul portale dell’azienda, sintetizzato in un’ampia mappa interattiva che ripercorre il modello di business nei suoi tre macroargomenti: Neutralità carbonica al 2050, Eccellenza Operativa e Alleanza per lo Sviluppo. Come vi anticipavamo, si parte da un’analisi degli obiettivi raggiunti nell’ultimo anno – l’iconico 70esimo ‘compleanno’ dell’azienda – per poi arrivare all’intero raggio d’azione che da qui al 2050 permetterà, innanzitutto, di raggiungere la neutralità carbonica, ma anche (e forse soprattutto) di creare valore per gli stakeholder mitigando costi e condividendo i benefici della transizione energetica giusta richiamata nel titolo del report con i suoi lavoratori, i fornitori, le comunità e – ovviamente – i clienti. La narrazione del report ‘Eni for 2023’, inoltre, è arricchita da una selezione di storie, case study e testimonianze dirette.
I risultati di Eni: emissioni, rinnovabili e sviluppo sociale
Come precisa la stessa Eni in una nota, il pilastro stesso del report è la decarbonizzazione dell’azienda, oggetto nel corso dell’ultimo anno di un’ampia tornata di investimenti mirati nella ricerca e nello sviluppo di un piano di trasformazione aziendale che arrivi allo 0% entro il 2050, con passi intermedi importanti già attesi per l’anno prossimo: rispetto al 2018, infatti, quegli investimenti hanno permesso ad Eni nel 2023 di ridurre del 30% le emissioni nette cosiddette Scope 1 e 2 (ovvero la Co2 prodotta direttamente o indirettamente), con il picco del 40% di riduzione nel settore Upstream ed un ulteriore 20% di riduzione delle emissioni di metano. Obiettivi raggiunti e certificati anche dal riconoscimento Gold Standard da parte del programma Oil and Gas Methane Partnership 2.0, ma anche dall’adesione al fondo Global Flaring and Methane Reduction della Banca Mondiale.
Sempre al fine di raggiungere una transizione giusta, ordinata, equa e pragmatica, mentre riduceva le emissioni collegate alle produzioni energetiche, Eni ha aumentato sempre nel 2023 il suo portafogli di rinnovabili, con 3 gigawatt installati dalla controllata Plenitude, ma anche con la nascita della società Enilive, di cui è parte anche il car sharing Enjoy) per la mobilità sostenibile e con i progetti di Carbon Capture & Storage tra Italia e Regno Unito. Rimanendo nel tema delle fonti alternative, Eni nel corso del 2023 ha continuato inoltre ad investire per accelerare lo sviluppo industriale della fusione a confinamento magnetico, tra le soluzioni più innovative e performanti per produrre energia a zero emissioni, in modo virtualmente illimitato.
Centrale nel report ‘Eni for 2023’ anche il tema degli impatti sociali della transizione energetica, testimoniati da progetti come la conversione della raffineria di Livorno in bioraffineria, il Centro di Eccellenza Oyo in Congo o gli accordi con l’International Labour Organization e con IRENA, che promuovono lo sviluppo di competenze per la transizione nelle comunità coinvolte.