KENYA AIRWAYS, IL PRIMO VOLO DALL’AFRICA CON IL BIOCARBURANTE DI ENI
Volo Nairobi-Amsterdam diventa il primo della storia dall’Africa per l’utilizzo del biocarburante: l’annuncio entusiasta arriva da Eni che fornisce il SAF (Sustainable Aviation Fuel), prodotto all’avanguardia per le sfide sulla mobilità sostenibile. La compagna nazionale Kenya Airways (KQ) è dunque la prima compagnia aerea ad usare il SAF per un volo di lungo raggio, grazie alla partecipazione dell’iniziativa “Sustainable Flight Challenge (TSFC)” di SkyTeam, una sfida amichevole tra le compagnie dell’alleanza SkyTeam.
È così il volo Boeing 787-800 (B787-8) Dreamliner, decollato oggi 25 maggio 2023 dall’aeroporto internazionale Jomo Kenyatta di Nairobi in direzione di Amsterdam Schiphol, è stato il primo volo dal continente africano con il biocarburante per l’aviazione Eni Sustainable Mobility: proprio per questo volo, spiega la multinazionale italiana, «il JetA1 viene miscelato con Eni Biojet prodotto nella raffineria di Livorno distillando le bio-componenti prodotte nella bioraffineria di Gela». Soddisfatti in primis da Kenya Airways per l’importante passo avanti sul fronte della sostenibilità: «La collaborazione con Eni Sustainable Mobility per questo primo volo con il SAF ci mette sulla rotta per testare l’uso del carburante per l’aviazione sostenibile in Africa. I dati e le informazioni generati dal volo pilota saranno preziosi per le decisioni politiche, i quadri normativi e le best practice del settore relative al SAF. Si tratta di un’importante pietra miliare per Kenya Airways e per il più ampio settore dell’aviazione africana», spiega Allan Kilavuka, amministratore delegato di KQ.
ENI E KENYA AIRWAYS PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE: IL PROGETTO
Eni Biojet contiene il 100% di componenti biogenica ed è idoneo ad essere utilizzato in miscela con il jet convenzionale (JetA1) fino al 50%: per questo particolare volo dall’Africa, l’Eni Biojet è stato miscelato da Kenya Airways con il jet fuel tradizionale direttamente a Nairobi. Non da oggi però KQ collabora con Eni a un percorso per l’utilizzo di carburante avionico sostenibile per i suoi voli al di fuori del Paese: il volo Nairobi-Amsterdam alimentato con SAF «permette a KQ di avere un vantaggio competitivo nel continente».
«La fornitura di Eni Biojet all’aeroporto di Nairobi è un passo importante per Eni Sustainable Mobility perché conferma come l’azienda possa sostenere, anche in ambito internazionale, compagnie aeree come Kenya Airways nel proprio percorso di decarbonizzazione», sottolinea Stefano Ballista, Amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility. Dal 2025 tuti i voli in partenza dagli aeroporti europei dovranno avere una quota di SAF obbligatoria: per questo motivo Kenya Airways sta lavorando per trarre possibile vantaggio dall’attuale diffusione dei carburanti sostenibili per l’aviazione, in conformità con la direzione «indicata dall’Unione Europea con il regolamento ReFuelEU Aviation che stabilisce obiettivi di miscelazione dei carburanti tradizionali con carburanti più sostenibili in quantità crescenti», rileva ancora l’Eni. Nel panorama del mercato internazionale, Eni commercializza anche un carburante per il settore avio contenente il 20% di componenti biogenica, il cosiddetto JetA1+Eni Biojet: con questo è stata siglata una fornitura presso compagnie aeree nazionali e internazionali, oltre che con aeroporti e operatori del settore della logistica. Come annunciato dallo stesso “cane a 6 zampe”, dal 2024 le bioraffinerie di Venezia e Gela inizieranno la produzione di Eni Biojet a partire da materie prime rinnovabili che arriverà a oltre 200 mila tonnellate/anno. Proprio nell’ottica di questo obiettivo imminente, Eni sta sviluppando sia una filiera in Kenya per la raccolta degli UCO (oli di cucina esausti) – lavorando con aziende e operatori del settore food e contribuendo a gestire un rifiuto alimentare in un’ottica di economia circolare – sia però una rete di «agri-hub in Kenya e altri Paesi africani, per produrre oli vegetali da terreni marginali che non sono in competizione con la produzione alimentare».