È una vera e propria – oltre che, per ora, del tutto immotivata – tragedia quella che si è consumata nel primo pomeriggio di ieri in un paesino alle porte di Enna (in Sicilia) dove una madre ha scoperto il corpo senza vita della figlia 15enne, morta impiccata all’altalena della casa in cui viveva con la sua famiglia: inutile – purtroppo – il rapidissimo intervento dei paramedici del 118 che giunti sul posto hanno provato per oltre mezz’ora a rianimare la ragazzina poco prima di confermarne tragicamente il decesso avvenuto probabilmente già da alcune ore. Numerose – come di consueto – le piste che stanno battendo gli inquirenti siciliani per la morte della 15enne, tutte raccolte attorno ad un fascicolo aperto con l’ipotesi di istigazione al suicidio.



15enne morta suicida ad Enna: secondo gli inquirenti era probabilmente vittima di bullismo

Partendo dal principio della triste vicenda di Enna, secondo quanto hanno ricostruito fino ad ora gli inquirenti la ragazzina morta impiccata ieri, martedì 5 novembre 2024, si trovava a scuola e avrebbe deciso con una scusa non meglio precisata – ma che si suppone essere legata ad un qualche litigio con i compagni, conosciuti qualche mese fa dopo un trasferimento dal Nord della penisola – di abbandonare l’aula in anticipo: da quel momento non è chiaro cosa sia successo, ma è probabile che la 15enne si sia diretta verso la sua abitazione, abbia legato una corda all’altalena e si sia lasciata andare.



A trovare il corpo della ragazzina è stata – come dicevamo prima – la madre che ha lanciato immediatamente i soccorsi; mentre le autorità intervenute sul luogo hanno iniziato fin da subito a vagliare l’ipotesi (del tutto indiziaria e solamente fine a condurre le dovute indagini) dell’istigazione al suicidio: la ragione del gesto potrebbe essere legata ad un qualche bullismo subito a scuola dai compagni, magari legato alle sue origini arabe; oppure anche al cosiddetto revenge porn dato che alcuni amici e conoscenti hanno parlato di sue foto e video che da tempo giravano nelle varie chat social; ma solamente le indagini sul cellulare delle 15enne potranno aiutare a definire nei dettagli l’accaduto.

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