Ennio Morricone, nell’intervista rilasciata a Fabio Fazio nel 2017, fa fatica a trattenere la commozione e lo sottolinea in più di un’occasione, soprattutto quando si parla di sua moglie Maria Travia. Si parla allora di musica e di come la composizione sia associabile all’artigianato: “Il lavoro del compositore ha sempre un aspetto artigianale. – sottolinea Morricone nell’intervista, che poi racconta – Il fare non è soltanto un verbo, sono due note, due suoni, il Fa e il Re. Questi due suoni non bastano ad un compositore per scrivere, servono altri suoni.” Morricone, nel corso dell’intervista, parla poi delle difficoltà di essere un compositore da cinema “Deve esprimere le sue idee ma deve anche servire il pubblico”, le sue parole. (Aggiornamento di Anna Montesano)



ENNIO MORRICONE NELL’INTERVISTA A FABIO FAZIO

«Mia moglie Maria ha avuto pazienza e ce l’ha tuttora»: così Ennio Morricone parlava della sua compagna di vita nell’intervista rilasciata nel 2017 a Che tempo che fa e che verrà riproposta questa sera a Techetechetè. Il maestro – scomparso nella notte all’età di 91 anni – aveva parlato del suo lavoro e della sua carriera, un mestiere che ricorda da vicino quello dell’artigiano: «Il lavoro del compositore ha sempre un aspetto artigianale. Il “fare” non è soltanto un verbo, sono due note: il “fa” ed il “re”. Questi due suoni non bastano ad un compositore per scrivere, servono anche altri suoni. A me è venuto in mente che se aggiungo altri suoni, viene fuori un momento drammatico di un film di Sergio Leone». «Quando non riesco a rispondere a certe situazioni del cinema, certamente il problema mi si pone grave», aveva poi rivelato incalzato da Fabio Fazio, tornando sul suo meraviglioso palmares: «Vincere due Oscar è bello, ma c’è stata anche qualche delusione, come Mission: tutta la sala protestò. Ancora ci penso, sì».



ENNIO MORRICONE A TECHETECHETÉ, L’INTERVISTA A CHE TEMPO CHE FA NEL 2017

Quella di Ennio Morricone è stata una vita molto semplice, nonostante fosse una star internazionale: «Faccio un lavoro che credo sia abbastanza difficile, mi dà tanti pensieri. E poi mia moglie non mi dà pensieri, è calma». Ancora sul suo lavoro: «Il problema del compositore sembra semplice da risolvere, ma è difficilissimo. Innanzitutto è l’ultimo a presentare il proprio lavoro al regista. Poi quando scrive il compositore deve pensare a sé stesso, deve pensare con le sue idee, ma deve anche andare bene al regista e deve andare bene al pubblico. Questo rende il lavoro difficilino». Infine, una battuta: «Con il passare degli anni sono diventato più attento alle scelte di un lavoro, quando ero un po’ più povero accettavo tutto, anche i brutti film». Clicca qui per l’intervista completa rilasciata a Che tempo che fa.

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