La scoperta di un enorme buco blu nelle acque del Golfo del Messico potrebbe rivoluzionare le conoscenze scientifice sull’origine della vita e sull’evoluzione. Questa voragine, già dichiarata dagli scienziati come la seconda più grande e più profonda al mondo con una superficie di 13.600 metri quadrati e una cavità di 270 metri, potrebbe infatti contenere alcuni segreti e soprattutto forme di vita ancora sconosciute, come ad esempio i microorganismi che solitamente vivono nelle caverne inesplorate.



Si tratta di una laguna di formazione carsica e come riportato dalla rivista scientifica Frontiers in Marine Science, potrebbe essersi formata grazie al discoglimento dei ghiacci in seguito all’era glaciale. Discovery.com ha commentato la scoperta, ipotizzando che questo buco potrebbe essere un “portale per viaggiare nel tempo“, in pratica potrebbero presto essere ritrovati all’interno della laguna fossili e batteri che testimonierebbero l‘origine della vita sulla terra, esistente anche in epoche ancora non confermate. Così come potrebbe anche spiegare molti misteri circa la vita in assenza di ossigeno e luce ad elevate profondità.



Buco blu scoperto in Messico, potrebbe contenere forme di vita “aliene”

Gli scienziati hanno chiamato il buco blu trovato in Messico Taam ja , che in lingua maya significa “acqua profonda”, il gigantesco cratere potrebbe nascondere molti misteri, ma la sua profondità e le caratteristiche geologiche lo rendono poco accessibile all’esplorazione. Le ricerche per il momento si concentreranno sullo studio delle forme di vita esistenti all’interno della grotta. Questo come confermato da numerosi studiosi, potrà dare il via a nuovi processi di apprendimento sulla vita possibile anche su altri pianeti, e sull’adattabilità di organismi che attualmente vengono chiamati “alieni” perchè resistenti a condizioni estreme.



Tale scoperta però ha anche riacceso la polemica sul cambiamento climatico e sull’inquinamento. Il fondatore della Virgin, Richard Branson, in occasione della notizia, ha ricordato la spedizione per l’esplorazione dell’altro grande buco blu nel Belize, alla quale partecipò e durante la quale vennero ritrovate sul fondale alcune bottiglie di plastica. Segno che “l’attività umana colpisce anche posti ancora inesplorati costituendo forse l’unico vero ‘mostro’ del quale aver paura“. Ha commentato il miliardario.