Enrica Bonaccorti e Vladimir Luxuria a “Storie Italiane” hanno raccontato gli abusi di natura s*ssuale che hanno subìto quando erano minorenni. La conduttrice di origini liguri, in particolare ha rivelato di essere stata molestata “da qualcuno di molto vicino alla famiglia. In quei casi non riesci a dirlo, non ce la fai, rimani come congelata ad ascoltare il tuo cuore che batte e non riesci a tirare fuori la voce, né prima, né dopo, quando potresti parlare con tua madre e non lo fai. Io sono riuscita a dirlo solo qui a ‘Storie Italiane‘, perché prima non l’avevo mai confessato, né in famiglia, né agli amici”.



Enrica Bonaccorti, nel silenzio dello studio di Eleonora Daniele in cui era presente anche Vladimir Luxuria, ha aggiunto chequel disgraziato l’ha fatta franca e l’ho anche rivisto anni dopo, mentre ero con mia madre. Io ero tutta ritrosa, non lo salutai. Mi ricordo anche il suo nome e cognome e quando l’ho incontrato nuovamente non sono riuscita a dirgli nulla. Prima pensavo scioccamente che questa cosa succedesse solo a noi femminucce, invece ho scoperto quanto sia frequente la molestia verso i ragazzini in pre-pubertà”.



ENRICA BONACCORTI E VLADIMIR LUXURIA: “NOI MOLESTATE DA BAMBINE”

Dopo Enrica Bonaccorti, è stato il turno di Vladimir Luxuria, la quale ha asserito di avere vissuto un episodio analogo: “A me è accaduto di subire molestie da parte di uno sconosciuto, dopo che mi ha invitato a salire in macchina con lui. Quando un adulto ti mette le mani addosso, non capisci subito che è una questione s*ssuale, pensi più a delle carezze. Ho però compreso poi che c’era qualcosa di sporco, di brutto e ho deciso di andare via. Non l’ho mai raccontato in famiglia”.

Successivamente, Vladimir Luxuria ha dettagliato in modo ulteriore la sua personale vicenda: “Avevo 13 anni, ero in villeggiatura e venni avvicinata da un uomo molto grande, che mi invitò a fare un giro insieme a lui in auto. Io accettai, mi portò in un luogo un po’ più isolato, verso le campagne. Si è avvicinato a me, mi ha messo le mani addosso, diventando più dolce. A un certo punto ho capito che quelle carezze non erano quelle di uno zio e sono riuscita a scappare, perché era un estraneo e non avevo soggezione”.