Enrico Beruschi, noto comico che fu tra gli autori del celebre programma Drive In, ha rilasciato recentemente un’intervista per il quotidiano La Verità, nella quale ha parlato di se stesso e di ciò che ha in programma per il futuro. Confessa, per esempio, che le sue grandi passioni attualmente sono due “Giovannino Guareschi e la lirica”, ragione per cui ha deciso di portare in scena uno spettacolo tratto da un suo testo.
Parlando del Guareschi, Enrico Beruschi racconta che lo conobbe “con Il Candido. Ho imparato a leggere ben prima di andare a scuola e mai l’ho abbandonato, riscoprendo un fascino sempre maggiore con gli anni. C’è tanto, in quell’autore”, sostiene, “che era così controcorrente che oggi forse sarebbe inaccettabile per il politically correct. Rappresenta il piacere, la gioia della libertà” e ricorda come alla sua epoca “a sinistra tentarono in tutti i modi di portarselo dalla loro parte, ma senza successo. E allora lo osteggiarono”. Per Enrico Berluschi far riscoprire Guareschi è diventata una vera e propria missione, tanto che “ad agosto tornerà anche al Meeting di Rimini per metterlo in scena“.
Enrico Beruschi: “Ho litigato con Beppe Grillo per questioni di soldi”
Andando oltre al discorso sul Guareschi, Enrico Beruschi ci ha tenuto a ricordare quando sua moglie, Adelaide, “ha messo in soggezione uno come Beppe Grillo“. Racconta che “erano gli anni ’80. A cena dopo una mia prima teatrale, lui mi dice davanti a tutti che mi vuole bene. La guarda e le chiede: ‘Non credi che io voglia bene a Enrico?’. Lei, gelida: ‘Anche le vipere hanno dei sentimenti?'”. Alterco dovuto al fatto che “siamo stati [amici]” ma nel tempo hanno avuto “due screzi, questione di soldi“, sulla quel preferisce trasalire.
Infine, Enrico Beruschi ha voluto anche dedicare un ricordo a Silvio Berlusconi, che “incontrai a un concerto di Liza Minelli. MI disse: ‘hai visto che ho messo sul serio in piedi una tv? Cosa aspetti a presentarti?’. Fui”, ricorda, “tra la prima decina di personaggi a cui chiese l’esclusiva” e per di più “la cifra iniziale fu di cinque volte superiore a quel che mi dava la Rai”. E fu sempre Berlusconi a volere la messa in onda del programma Drive In. “Portammo (lui, Ricci e Nicotra, ndr.) la prima pellicola”, ricorda Enrico Beruschi, “in via Rovani, ma Berlusconi ci mandò a pranzo e poi Ricci scoprì che aveva fatto guardare il programma alle impiegate e pure agli uomini della sicurezza e a quelli delle pulizie: voleva vederne la reazione. Piacque anche a lui“.