Enrico Beruschi fa il suo ingresso sul palco de La Sai l’ultima – Digital Edition accolto dagli applausi dei presenti. Ma, nell’annunciarlo, Ezio Greggio non rinuncia a portare in scena un pizzico di ironia e, con un divertente siparietto, chiama in scena qualcun altro: “È qui in Italia uno dei miei più cari amici – annuncia il conduttore – è solo da 24 ore, sta girando un film e gli ho chiesto un favore, di venire qui […] lui mi ha detto ‘sì, vengo’. Signori e signori, a La sai l’ultima? Brad Pitt”. Enrico Beruschi fa quindi il suo ingresso tra gli applausi dei presenti, ma ci tiene a precisare con ironia che l’attore americano, in realtà “era la mia controfigura”; “per fare la controfigura di Brad Pitt è caduto da un aereo e gli è passato sopra un treno”, precisa Ezio Greggio, che dà al suo ospite un compito fondamentale. Enrico Beruschi è infatti il premio di “sconsolazione” ed entra a far parte del gioco inserendosi fra i tre coach della puntata. (Agg. di Fabiola Iuliano)



È Giuseppe Verdi nello spettacolo dal titolo “W Verdi”

Enrico Beruschi torna in tv a 42 anni dal suo debutto televisivo. Attore, comico e mattatore di successo, lo showman sarà tra i protagonisti della terza puntata de La Sai l’Ultima? – Digital Edition, in onda su Canale 5. Il suo successo ha avuto inizio proprio sulle reti della televisione commerciale grazie allo show iconico Drive In, uno spettacolo cult che negli anni ’80 ha ottenuto un enorme successo. I suoi ultimi ruoli si concentrano però quasi tutti a teatro, dove ha di recente vestito i panni di Giuseppe Verdi nello spettacolo dal titolo “W Verdi”. Negli anni precedenti, è stato protagonista di altre produzioni, tra le quali ricordiamo “Classicamente show”, “Chi ha detto che agli uomini piacciono le bionde” e “L’apetit l’è la salsa pussee bona che ga sia”. Attore di successo, tra i più apprezzati nel panorama teatrale italiano, la sua carriera ha avuto inizio quasi per caso: pur avendo scoperto la sua passione per la comicità già nel periodo dell’adolescenza, per molti anni si è dedicato a una carriera da ragioniere prima di sfondare nel mondo dello spettacolo.



“Ero a un passo dal diventare dirigente, poi…”

“Ero un ragioniere e a trentatré anni ho dato le dimissioni da vice direttore commerciale della Galbusera”. Parla così Enrico Beruschi nel ripercorrere il momento esatto in cui ha capito di voler sfruttare il suo talento e dedicarsi alla recitazione. “Ero a un passo dal diventare dirigente – ricorda inoltre l’attore – rischiavo di diventare una persona seria!”. Ad avere un ruolo fondamentale in questa scelta è stato Walter Valdi, cantante e autore che in quegli anni aveva dei contatti con il Derby Club di Milano, luogo simbolo del cabaret italiano: “Mi disse: “Faccia di bronzo! – ricorda Beruschi – Si dice che sei capace di far ridere Domani sera provi!”. Io ci provai – continua l’attore – e la gente si rotolava dalle risate. Avevo trentuno anni ed era la prima volta che parlavo al pubblico. Iniziai in questo modo. Feci due anni da dilettante, dopodiché dovetti prendere quella famosa decisione”.



“In tv bisognerebbe ritornare un po’ all’umorismo o alla satira”

A pochi giorni dal suo ritorno in tv come ospite de La Sai l’Ultima? – Digital Edition, Enrico Beruschi traccia un ritratto dell’attuale panorama televisivo italiano evidenziando pecche e difetti di ciò che accade oggi sul piccolo schermo. “La televisione dovrebbe dare l’esempio e suggerire cose belle che, invece, ultimamente, latitano – spiega l’attore a Targato CN – Bisognerebbe ritornare un po’ all’umorismo o alla satira. Ultimamente, ho proposto di fare una puntata di Chi l’ha visto proprio sulla satira”. Beruschi, recentemente finito in tribunale per il fermo amministrativo della sua auto, mette inoltre in guardia i ragazzi, soprattutto i più giovani, dai rischi della popolarità, che quando è improvvisa può diventare pericolosa: “Ne vedo molti che sbandano, perché si trovano proiettati in un mondo diverso, che non conoscono. Io – spiega l’attore – ero più preparato, perché avevo passato i trent’anni. Alla mia prima partecipazione al programma Non Stop ne avevo trentasei e mi era nato il primo bambino. Ero – conclude – una persona un po’ più seria”.