Enrico Brignano ne ha fatta di strada: dalla “ridente borgata tutta abusiva” è arrivato a far ridere Gigi Proietti, e non solo. Al Corriere della Sera ha raccontato di quando viveva ancora in famiglia, con i suoi genitori e il fratello Gaspare. Antonino, il papà di Enrico Brignano, era fruttivendolo e da piccolo lo aiutava a pulire le verdure e a spostare le cassette. “I bambini devono imparare, sennò crescono che non sanno fare niente, manco la pasta, non sanno se ci vuole l’acqua o si cuoce al sole”, ha affermato l’attore.



A 30 anni è andato via di casa e ha avuto la prima camera da solo. Per conquistare le ragazze saliva a bordo della sua Fiat 124 e in un’ora e mezza, il sabato anche 2 ore, raggiungeva il centro con 10mila lire di benzina. La speranza era “che lei ci cascasse. Puntavo sullo sfinimento, avevo due orecchie a sventola che levati, la giacca con due spalline grosse così, parevo Actarus di Ufo Robot”.



La prima volta di Enrico Brignano davanti a Gigi Proietti

A 17 anni, accompagnato da mamma e papà, Enrico Brignano andò a Trastevere per chiedere informazioni sul laboratorio teatrale di Gigi Proietti. Poco dopo arrivò però la cartolina rosa e Brignano dovette partire per il militare. Ma il primo provino con Proietti venne solo rimandato: “Quando Gigi entrò, quasi non riuscivo a parlare, ero tesissimo, volevo morire sul posto. Lui impassibile. Disperato, attaccai con lo sketch dell’annuncio dei treni in partenza, ripetuto in ogni dialetto. Alla fine, ridevano tutti i provinanti. E pure Gigi”. Enrico Brignano aveva fatto esperienza con le serenate sotto ai balconi dove, vestito da Rugantino anche in agosto, con tanto di pantaloni di velluto, prendeva una piotta, centomila lire.



Enrico Brignano ha lavorato anche con i fratelli Vanzina, dove lavorò con Judith Godréche: “Dovevamo girare la scena dell’incontro in aereo, che si chiudeva con un bacio. Dentro un simulatore di volo nella campagna londinese. Pioveva che dio la mandava, avevo i capelli lunghi e gonfi, parevo mi zia con la messa in piega. Lei aveva a disposizione una Mercedes e quattro addetti con gli ombrelli, la guardai sperando si impietosisse, mi lasciò lì sotto il diluvio”. Enrico Brignano arrivò in ritardo sul set e venne ripreso dai Vanzina che lo mandarono di corsa ad asciugarsi i capelli. arrivai in ritardo e beccai pure il cazziatone dei Vanzina. “Girammo la scena del bacio: il più brutto dei baci brutti del cinema”, ha ricordato Brignano.

Chi sono gli amici di Enrico Brignano

Nonostante Enrico Brignano frequenti, per lavoro, Salemme e Panariello, Maurizio Casagrande, Max Tortora, Lillo, e abbia come vicina di casa la cantante Giorgia, i suoi amici sono altri, che non fanno il suo stesso mestiere. Anche perché “quando hai bambini piccoli, molti ti cancellano. Altro che drink e aperi-cena, noi al massimo chiediamo: “Ce l’hai lo Zymil?”. Proprio a proposito di Giorgia, Enrico Brignano aveva raccontato, ospite de I Migliori Anni, un aneddoto divertente. La canzone “Tu mi porti su” di Giorgia è proprio quella dell’amore tra Enrico Brignano e sua moglie, nato in occasione di uno spettacolo.

Enrico Brignano stava cercando attrici comiche e si è presentata Flora Canto, quella che poi sarebbe diventata sua moglie. “Le abbiamo chiesto il curriculum ed era macchiato di caffè. Il suo showreel era proprio ciancicato”, ha ricordato l’attore. Alla fine sono andati a prendere “un caffè ed era così sorridente ed empatica. Rideva alla mie battute, le capiva tutte, e ci siamo continuati a frequentare. Noi abbiamo Giorgia come vicina di casa, quando vogliamo sentire la nostra canzone le citofoniamo”.