Enrico Brignano ospite a Domenica In di Mara Venier. Il comico romano racconta la sua quarantena: “gran parte della quarantena in famiglia facendo la pizza e facendo tante cose. La sera rompevo le cose e la mattina le riaggiustavo”. Brignano poi ricorda il padre Tonino: “mio padre non parlava bene, si esprimeva con i suoni. Sapeva molto bene cosa era il bene e cosa era il male. Aveva due dita di meno, le ha perdute da giovane, la mia vita è stata una intuizione. Un uomo semplice che ha lavorato per la famiglia, non aveva tanti amici se non quelli con cui condivideva le scampagnate, un uomo semplice che era diventato fruttarolo anche la sua indole era quella di artigiano. Per cui il legame si è rafforzato strada facendo e lui era orgoglioso pensa che i primi tempi quando ero piccolo ero il figlio di Nino poi da grande il papà di Brignano, era orgoglioso”. Impossibile non parlare della sua morte: “il dolore non passa mai, è come il primo giorno. Il 14 di Agosto il mondo è diventato tutto grigio ed io il 15 avevo lo spettacolo a Termoli e siccome ricordavo che anche mio padre fu costretto ad aprire alla bottega, ho immagino lo spettacolo come una bottega e non volevo creare un lutto nel lutto e mi sono fatto forza”. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio9
Enrico Brignano: “Ripartirò facendo ironia su quello che è successo”
C’è anche Enrico Brignano, tra gli ospiti in collegamento di Mara Venier nella nuova puntata di Domenica in. Nel corso del suo intervento, il comico romano presenta la serata Tutto casa e teatro, che lo vedrà protagonista su Rai2 lunedì 1° giugno, per poi soffermarsi sul racconto di come ha vissuto questo periodo di pausa forzata a fronte dell’emergenza Coronavirus. Già venerdì, Brignano è stato intervistato da Repmagazine, e pure là ha annunciato la messa in onda imminente del nuovo show, un momento di televisione descritto come “leggero”, ma che riserva anche qualche “spunto di riflessione”. Queste le sue parole ad Alessandra Vitali: “Era il 31 dicembre dello scorso anno, nessuno poteva immaginare quello che abbiamo passato. È spensierato, visto che allora non si pensava a una catastrofe del genere”.
Enrico Brignano si proietta verso la ripartenza
Tutto casa e teatro è andato in scena a fine 2019 all’ex “Palalottomatica” di Roma. Seimila gli spettatori, per un grande successo della scorsa stagione. “Questo spettacolo è stato registrato quasi per caso”, osserva Enrico Brignano, riflettendo ancora una volta sul fatto che col lockdown tutto si è fermato. Anche le cose che prima dava per scontate, come quelle in cui lo coglie adesso l’intervistatrice: “Sto facendo gasolio e ho colto l’occasione per lavare la macchina, perché ha piovuto fango, qui a Roma. Poi ne ho approfittato per prendere un po’ di sole”. Non è vero, dunque, che Enrico è tutto casa e teatro, come invece sembra suggerire il titolo dello show: “casa, benzinaio e teatro”, in questa fase 2.
Ma come si fa a far ridere, tralasciando quello che è successo? Brignano ci ha pensato, proiettandosi già verso il ritorno in scena (che conta avverrà nel mese di febbraio 2021): “Mi viene in mente Enzo Tortora, quando disse ‘dove eravamo rimasti’. Che cosa è rimasto delle abitudini che avevamo poco tempo fa? Tante cose sono cambiate: lavorare in smart working, nessuno sapeva cosa fosse, oppure l’immunità di gregge, tante altre terminologie che adesso sono di uso comune… Salutare, abbracciarsi, festeggiare compleanni da remoto. Andare in giro con una di queste (e mostra alla videocamera la mascherina, ndr). Sono tanti gli input. È certo che quando rinizierò, si partirà da qui”.
Il nuovo spettacolo di Enrico Brignano
Tutto casa e teatro, fa sapere Enrico Brignano, rispecchia in tutto e per tutto il suo stile classico. All’interno c’è il tentativo di andare verso il nuovo, l’imponderato, riportando alla luce vecchi pezzi, abitudini, ripensamenti, “smemorie”. Sul palco con lui, Flora Canto e una band alle loro spalle. Una battuta per descriverlo al meglio? “Noi siamo il nuovo che avanza, ma quello che avanza in frigo ce lo rimangiamo il giorno dopo”.