Enrico Facco: “Nde hanno elementi soggettivi”

Enrico Facco, saggista e studioso al dipartimento di Neuroscienze all’università di Padova, racconta le esperienze pre-morte sulle pagine de La Verità. “Quelle di pre-morte sono esperienze intense che si verificano in condizioni critiche con perdita di coscienza, per esempio in casi di arresto cardiaco. Esse fanno parte di un ampio gruppo di esperienze non ordinarie alle quali sono assimilabili anche le like-Nde, ossia simil-premorte, vissute in particolari momenti esistenziali, per esempio durante transizioni di ruolo, divorzio o altre crisi, e osservate anche in corso di emodialisi” racconta l’esperto.



In queste esperienze ci sono elementi soggettivi ma anche vari in comune. Chi vive esperienze pre-morte, infatti, spesso parla di visioni simili: “Nelle Nde si riscontrano elementi soggettivi, più o meno intensi, ed elementi comuni, misurati con la “scala di Greyson”. Esse sono trans-culturali, ossia riscontrabili in ogni società e cultura”, spiega l’esperto.



Enrico Facco: “Le Nde sono esperienze coerenti”

Sulle pagine de La Verità, Enrico Facco ha spiegato nel dettaglio le caratteristiche delle esperienze pre-morte: “I loro tratti più frequenti sono l’esperienza di vedere il proprio corpo dall’alto mentre si attua la rianimazione, l’entrare in un tunnel con o senza luce in fondo e da questo fare ingresso in un paesaggio appartenente a una dimensione altra dove si possono incontrare parenti o altre persone decedute oppure entità non meglio definite con cui si ha una comunicazione di tipo telepatico, non verbale e ordinaria. Questo paesaggio può essere straordinariamente bello e piacevole, in una condizione di profonda serenità. Un altro elemento è che il paziente può avere una visione olografica e sintetica di tutta la sua vita, ma non di tappe come laurea o matrimonio, quanto di momenti significativi ma apparentemente ordinari”.



A detta dello studioso del dipartimento di Neuroscienze all’università di Padova,“Le Nde sono esperienze profonde delle quali i significati ci sfuggono. Si possono inquadrare come espressioni non ordinarie della mente, la cui interpretazione dipende anche da cultura e spirito del tempo. Le Nde non sono per ora spiegabili da un approccio meccanicista-riduzionista, ossia limitato ai meccanismi cerebrali di base. In ogni caso, l’interpretazione non può escludere il mondo dei significati, aspetto che ha vaste implicazioni epistemologiche. Ciò che le Nde hanno d’interessante rispetto al sogno è che sono esperienze coerenti, chiare, ben ricordate e universali, potremmo dire archetipiche”.