Chi auspicava un governo di “alto profilo” non potrà che celebrare con soddisfazione l’avvento di Enrico Giovannini in qualità di nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Draghi. Un curriculum di tutto rispetto quello del 63enne ex presidente dell’Istat, laureato in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma e oggi professore ordinario di Statistica economica all’Università di Roma Tor Vergata e Senior Fellow della LUISS School of European Political Economy.

Quella nell’esecutivo presieduto da Mario Draghi non è la prima esperienza politica di Giovannini: egli fu infatti ministro del Lavoro nel governo di Enrico Letta dall’aprile del 2013 al febbraio del 2014. Suo il progetto Garanzia Giovani, il programma per l’inserimento nel mondo del lavoro degli under 29 varato dal successivo governo Renzi. L’attività di Enrico Giovannini è sempre stata caratterizzata dall’attenzione per i giovani e per la ricerca di un’economia volta alla riduzione delle disuguaglianze sociali.

ENRICO GIOVANNI, NUOVO MINISTRO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Da portavoce dell’ASviS, l’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, anche in questi giorni Giovannini si è messo all’ascolto delle istanze provenienti dal mondo delle organizzazioni giovanili nell’ottica del Next Generation EU. Già responsabile statistico per l’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico con sede a Parigi, Giovannini ha dato vita al Progetto Globale sulla “Misura del Progresso delle Società”, primo passo per studiare un modello che vada “oltre il PIL”, ovvero che sia in grado di misurare il reale livello di benessere della società senza limitarsi a verificarne la ricchezza. Questa visione si è tradotta in Italia con l’istituzione, da parte dell’ISTAT, del cosiddetto BES, indice del Benessere Equo e Sostenibile. La sostenibilità è uno dei campi d’azione nei quali Giovannini è maggiormente attivo: da portavoce ASviS, l’alleanza che riunisce più di 270 sigle tra organizzazioni, sindacati e movimenti, ha mostrato particolare attenzione sull’analisi degli effetti delle politiche del Parlamento e del governo rispetto allo sviluppo sostenibile e sul Green New Deal, temi quanto mai centrali nell’agenda politica europea. Tutte competenze che gli torneranno utili alla guida di un ministero oggi più che mai decisivo come quello delle Infrastrutture e dei Trasporti.