Enrico Giovannini a tutto tondo ai microfoni di Avvenire. Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili s’è soffermato sui primi sei mesi di lavoro del governo Draghi, che lo hanno visto protagonista in dossier delicati come Alitalia, Autostrade o grandi navi a Venezia. L’esperto ha spiegato che l’esecutivo si è mosso su investimenti, decreto Semplificazioni e Pnrr, che ha consentito di sbloccare 102 opere per un totale di 96 miliardi di euro.
Soffermandosi sulle ultime misure introdotte dal governo col green pass, Enrico Giovannini ha sottolineato che sui trasporti la fumata bianca è arrivata dopo un confronto approfondito con operatori ed enti locali: «L’elemento chiave è il controllo: non è possibile verificare il possesso del green pass e garantire un servizio adeguato per spostamenti in autobus o metropolitana. I treni a lunga percorrenza, le navi e gli aerei hanno invece tempi diversi ed è possibile controllare i certificati dei viaggiatori. Inoltre, nei trasporti locali i tempi di permanenza a bordo sono considerevolmente minori. Resta il fatto che la vaccinazione è il miglior modo per ridurre la probabilità di essere contagiati».
ENRICO GIOVANNINI SU PONTE SULLO STRETTO E MIGRANTI
Nelle ultime settimane è tornato di moda il dossier Ponte sullo Stretto e sono attesi aggiornamenti degni di nota nelle prossime settimane. Enrico Giovannini ha precisato che lo studio di fattibilità non coincide con l’avvio della progettazione, ma risponde a una serie di domande sul tema. «È uno studio molto impegnativo che affidiamo a Italferr, il soggetto migliore per valutare tutte le variabili. Senza questa valutazione non ha senso prendere posizione. Peraltro, noi ci siamo limitati a portare avanti quanto previsto dal precedente governo e richiesto dal Parlamento lo scorso giugno», ha spiegato il ministro, evidenziando che è stata esclusa l’ipotesi dei tunnel, mentre restano in auge le opzioni al ponte a campata unica o a quello a più campate. Enrico Giovannini ha poi commentato l’aumento degli sbarchi annotato nelle ultime settimane, in primis ha ringraziato la Guardia costiera e le altre forze coinvolte per il lavoro straordinario nel salvare vite umane: «Il tema delle migrazioni è molto difficile e va affrontato anche a livello europeo. Draghi a giugno ha provato a mettere la tematica in agenda al vertice Ue ma altri Paesi hanno rinviato all’autunno, quando spero che la posizione italiana sia presa in seria considerazione da tutti gli altri Paesi».