Enrico Job e Maria Zulima sono rispettivamente il marito e la figlia adottiva di Lina Wertmüller, la straordinaria regista del nostro cinema morta all’età di 93 anni. Lo scenografo è stato sposato per quarantaquattro anni con l’artista, prima di essere stroncato nel 2008 da una leucemia fulminante. Quello tra lui e Lina fu un amore travolgente, ma da quel legame non nacquero mai figli, o quasi; tre decenni fa, infatti, arrivò la piccola Maria Zulima, quando Lina era una 62enne. La neonata era figlia naturale di Enrico Job, frutto di una sua relazione extraconiugale.
A chiarire il giallo ai microfoni de “La Repubblica” fu proprio lo stesso Job, che disse: “È stata una scappatella senza importanza. A Lina non avrei confessato nulla, ma la madre naturale della bambina non ne voleva sapere. Io ho avuto un gran travaglio pensando all’eventuale aborto. Alla fine, la piccola me la sono portata a casa e Lina ha vissuto una seconda giovinezza di mamma adottiva”. La regista ha sempre considerato Maria come sua figlia: “È la figlia di Job e quindi è mia figlia. È nata dal nostro amore. La vita è imprevedibile. Diventare genitori è stato bellissimo, così come avere una famiglia vera”.
ENRICO JOB E MARIA ZULIMA, MARITO E FIGLIA ADOTTIVA DI LINA WERTMÜLLER: IL POST TOCCANTE SUI SOCIAL
Maria Zulima, figlia adottiva di Lina Wertmüller, è comparsa in numerosi film dei suoi genitori, ma poi ha deciso di allontanarsi dal grande schermo, come raccontava la regista nel corso di un’intervista concessa ai colleghi del “Corriere della Sera”: “La bimba che gattona in Io speriamo che me la cavo è lei. Però, crescendo, recitare non le è interessato…” . Maucì – questo il nome con cui Maria veniva abitualmente chiamata in casa – ha accompagnato la mamma agli Oscar 2020 quando ha ricevuto il prestigioso Premio alla carriera.
La ragazza ha oggi trent’anni e risiede a Roma insieme al compagno Alessandro Santoni, ma non ha mai dimenticato i suoi genitori. Recentemente, sui social ha pubblicato una foto in cui lei, ancora bambina, si divertiva insieme ai suoi: “Ohana significa famiglia, e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato”, ha scritto.