«Ci aspettiamo parole chiare dalla Rai – attacca Enrico Letta il giorno dopo del “caos” Concertone Primo Maggio, intervistato da Radio 24 – di scuse e di chiarimento. Poi voglio ringraziare Fedez, le sue parole forti che condividiamo in pieno, rendono possibile rompere un taboo, cioè che non si può parlare di diritti perchè siamo in pandemia. Occuparsi di pandemia non vuol dire che non si possono fare battaglie per i diritti, ius soli, come ddl Zan». Per il segretario del Partito Democratico, il monologo prima e la pubblicazione poi della telefonata dei vertici di Rai 3 hanno rappresentato una vergogna per il Servizio Pubblico e una “lode” per il rapper-artista marito di Chiara Ferragni: aver attaccato la Lega sul Ddl Zan e poi aver denunciato pubblicamente (registrando una telefonata privata, ndr) il tentativo di “censura” sul testo (poi andato regolarmente in onda senza cambiamenti) fanno di Fedez l’uomo mediatico del momento con social, quotidiani e tv che “esplodono” nel riportare commenti, critiche ed elogi a quanto avvenuto ieri.



LA SINISTRA CON FEDEZ, LA RAI NON CI STA

Nel programma “Il caffè della domenica” su Radio 24 Letta prosegue il suo commento sulla presunta censura di ieri e analizza il contenuto del testo di Fedez, compresi gli attacchi alla Lega di Matteo Salvini: «Occuparsi di pandemia e di riaperture non vuol dire che non si debbano fare battaglie per i diritti, come quello per lo Ius Soli e per il ddl Zan di cui ieri ha parlato Fedez. Quindi, io gli sono grato sia per questo, sia per le parole molto forti che ha usato ieri e che condividiamo in pieno – conclude il segretario Pd – Io sono assolutamente disponibile a dibattere nel merito di questi temi con la Lega. Ma quello che trovo veramente sbagliato è questo atteggiamento di ostruzionismo. Abbiamo perso 20 giorni per decidere la calendarizzazione del ddl Zan, quindi non il merito della legge». Dai Dem al M5s e a Leu, la sinistra si schiera del tutto con Fedez e di fatto contro quella stessa Rai 3 con la quale storicamente vi è un legame molto stretto (la dirigente Rai della telefonata con Fedez è stata portavoce di Walter Veltroni quando era sindaco Pd a Roma): «Io sto con Fedez. Nessuna censura» scrive sui social Giuseppe Conte e con lui anche Di Maio «La musica è libertà, trasmette emozioni e ci aiuta a comprendere, analizzare, maturare. Penso che il rispetto sia la cosa più importante e stia alla base di tutto, significa saper accettare le critiche e le idee diverse dalle nostre. E un Paese democratico non può accettare alcuna forma di censura». In risposta, Matteo Salvini ha scritto su Twitter il giorno dopo la maxi polemica «Letta, Conte, DiMaio, Fedez: se la cantano, se la suonano e se la censurano tutti da soli, a sinistra. Viva la Libertà, sempre. Artista di sinistra, “censori” di sinistra. Viva la musica e la libertà. Aspettiamo che qualcuno paghi e si dimetta. P.s. L’interlocutrice Rai registrata da Fedez era portavoce di Veltroni, sindaco Pd di Roma». L’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini il giorno dopo la maxi polemica sollevata da Fedez replica molto nettamente: «La Rai non ha mai censurato Fedez né altri, non accettiamo strumentalizzazioni».

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