Nessuna paralisi nel giorno di entrata in vigore dell’obbligo di green pass nei luoghi di lavoro, soddisfatto Enrico Letta. Intervenuto ai microfoni di Repubblica, il segretario del Partito Democratico ha elogiato lo spirito degli italiani, bravi a «non farsi bloccare da un incomprensibile atteggiamento sfascista». L’ex premier ha ribadito il sostegno a Draghi, con la convinzione che il certificato verde sia la chiave per la ripartenza del Paese…



«Non bisogna farsi spaventare dalle piccole opposizioni rumorose», ha spiegato Enrico Letta, che ha poi puntato il dito contro coloro che vogliono buttare benzina sul fuoco: «Una minoranza che vuole strumentalizzare una situazione oggettivamente complessa e occorre essere molto netti nel dividere chi vuole alzare la tensione, l’estrema destra, da chi invece scende in piazza perché ha paura, è poco informato, e va convinto a vaccinarsi». E ancora: «Se c’è una cosa che mi preoccupa è il doppio disegno criminale che si intravede dietro gravissimi episodi come quello di sabato scorso a Roma: si vuole bloccare, destabilizzare il Paese, soffiando sulla crisi sociale innescata dalla pandemia».



ENRICO LETTA: “NO A TAMPONI GRATUITI”

Esempio e persuasione per convincere quei 3-4 milioni di lavoratori che non vogliono saperne del green pass, la ricetta di Enrico Letta, che ha ribadito la coerenza del Partito Democratico, «a differenza di altri che hanno invece zigzagato tra la responsabilità e lo strizzare l’occhio alla minoranza rumorosa e antiscientifica». Il leader dem ha chiesto l’applicazione di regole stringenti con regole di buon senso, senza arrivare ad atteggiamenti vendicativi e punitivi, ma si è detto fortemente contrario alla possibile gratuità dei tamponi anti-Covid: «Io credo che si dovrà fare una riflessione su come calmierare i costi. Escludendo la gratuità che sarebbe un po’ come il condono per chi non paga le tasse: un incentivo a non immunizzarsi – l’analisi di Enrico Letta – Dopodiché di sicuro non li deve pagare lo Stato, che già si è fatto carico dei vaccini. Io vedo che tante imprese stanno cercando di trovare delle soluzioni: anche qui, una volta stabilita la via maestra, occorre muoversi con flessibilità».

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