Enrico Letta va all-in. Alle elezioni suppletive per il collegio di Siena il segretario del Pd ha deciso di candidarsi nella consapevolezza di giocare una partita non blindata. Adesso, nel primo appuntamento della sua campagna elettorale, davanti a circa 150 persone nel chiostro di Sant’Agostino a Montalcino, il leader dem decide di correre un ulteriore rischio: personalizzare la contesa. Inevitabile che questo accada dopo le parole pronunciate da Enrico Letta: “Me la gioco senza paracadute, per me è una scelta totale. C’è una percentuale di rischio ma per me è un termometro importante. Per me è lascia o raddoppia. Se perdo, perdo: non vengo recuperato in nessun modo, trarrò le conseguenze come qualsiasi persona seria farebbe. Ci sono i sì e i no, io l’ho già fatto una volta“. Enrico Letta non arriva a pronunciare la fatidica promessa di Matteo Renzi all’epoca del referendum del 2016. Ma anche senza dire apertamente “se perdo vado a casa”, sembra evidente che un’eventuale bocciatura porterebbe Letta come minimo a lasciare la segreteria del Pd, ma molto probabilmente a dire definitivamente addio alla politica.
Letta: “Se non avessi accettato candidatura a Siena sarebbe stata diserzione”
Letta insiste dicendo che “se non avessi accettato sarebbe stata diserzione“, ma sul perimetro della coalizione che dovrà sostenerlo preferisce per il momento non pronunciarsi, consapevole che ogni parola di troppo potrebbe irritare da una parte i 5 Stelle che non vogliono i renziani, dall’altra coloro di Italia Viva che nella circoscrizione senese gestiscono un bel pacchetto di voti. Al riguardo, il segretario Pd si limita a dire: “Di queste cose parleremo nelle prossime settimane. Io la mia candidatura la voglio offrire in una logica più larga possibile, mi metto a disposizione di un allargamento. A me sembra di poter dire che il quadro politico italiano ormai si è semplificato. Da una parte ci sono Salvini e Meloni e i sovranisti, dall’altra l’alternativa“. Fra i temi di interesse nazionale, spicca l’impegno assunto sulla scuola: “Sono rimasto senza parole – ha detto Letta – quando ieri ho visto i dati della formazione, dobbiamo prenderci un impegno: il prossimo anno i ragazzi a scuola. Può capitare un anno ma non due, rischiamo di distruggere una generazione. Vorrei che tutti noi pensassimo cosa ha significato per i nostri diciottenni essere rimasti chiusi facendo uno sforzo per le generazioni più anziane e salvando migliaia di vite umane pagando con il loro futuro“.