Una lunga lettera su “Repubblica” per spiegare il perché della sua candidatura a Siena nel collegio in lizza alle prossime Elezioni Suppletive 2021 (3-4 ottobre), così Enrico Letta prova a rispondere alle critiche interne al Pd ma anche dagli altri partiti per il potenziale “conflitto d’interessi” del suo partito nella gestione del caso Mps. Nei giorni caldissimi della trattativa tra il Tesoro e Unicredit sull’acquisizione della Banca senese, il Segretario del Partito Democratico prova a inquadrare l’obiettivo della sua candidatura ad un posto in Parlamento.



«Ma proprio ora? Non era meglio rinviare all’autunno, dopo le elezioni? Sento spesso aleggiare questi interrogativi da quando, la scorsa settimana, in concomitanza con i risultati molto negativi degli stress test della Bce, è stato annunciato il negoziato tra Unicredit e Monte dei Paschi di Siena. È un approccio vecchio alla questione che lascia intendere una strategia, o meglio una non strategia, di corto respiro: ancora un rinvio, poi magari di nuovo un altro, lasciando tutti – cittadini, lavoratori, investitori, istituzioni – nell’incertezza e nell’attesa non si sa più bene di cosa. Io questo approccio lo rigetto», scrive Letta su “Repubblica”, considerando le Elezioni Suppletive a Siena un momento di verità per la città e per il centrosinistra. «ho deciso di accogliere l’invito del territorio a candidarmi per il centrosinistra: dire no sarebbe stata diserzione. Per la portata nazionale e internazionale della questione, certo. Ma anche perché questo passaggio rappresenta una occasione di verità e riscatto per tutta la Toscana, con l’opportunità di mettere in campo con nettezza le idee chiave sul suo futuro».



IL PIANO DI LETTA PER SIENA

Su Mps, Enrico Letta imposta il “piano” strategico su 4 punti ‘cardinali’: «La salvaguardia dell’occupazione, il no a ogni ipotesi di spezzatino, il mantenimento del marchio e del legame con la città e infine una continuità nell’accompagnamento dello Stato in questa complessa fase di riorganizzazione». Il Segretario Pd ammette che a Siena circa 15 anni fa, «ci si illuse di poter diventare il cuore della finanza italiana. Così non andò, come sappiamo. Ci sono stati errori e mancanze. Errori di sistema e della sinistra, sui quali è mio impegno rafforzare un’autocritica onesta e stimolare un radicale cambiamento». Ora serve voltare pagina, raccomanda l’ex Premier, ma occorre lanciare subito un piano per poter risolvere al più presto la vicenda occupazionale e strategica per il futuro del Monte dei Paschi: «Con l’impegno al mantenimento dei quattro obiettivi che dicevo e che abbiamo già posto all’attenzione del governo e del dibattito pubblico – lavoro, marchio e unità del gruppo, territorio, ruolo dello Stato – Mps può puntare a essere un importante punto di riferimento di un sistema bancario nazionale rilanciato in chiave più moderna ed europea, con evidenti implicazioni positive per il territorio e per la Toscana tutta». Il tutto, secondo Letta, per una candidatura prossima di Siena a capitale italiana delle Scienze della Vita, «con la creazione di un vero e proprio distretto europeo, grazie alle risorse del Next Generation Eu presenti nel Pnrr».

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