Enrico Letta a tutto tondo tra emergenza Covid-19 e il percorso del governo Draghi a Piazzapulita. Il leader del Partito Democratico ha esordito parlando delle riaperture, schierandosi al fianco del ministro della Salute, Roberto Speranza: «Io penso che ci sia un approccio un po’ strampalato, quello di creare due fazioni tra quelli che vogliono le aperture e tra quelli che vogliono le chiusure: è incredibile ed una vergogna che Fratelli d’Italia abbia presentato una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute, Roberto Speranza».



«Tutti vogliamo aprire, ma va fatto quando saremo in sicurezza per farlo: si dice che maggio sarà il mese giusto per farlo. Le scene che vediamo in Regno Unito le abbiamo viste in Sardegna un mese fa, dove hanno aperto tutto: tre settimane dopo il disastro completo», ha rimarcato Enrico Letta, che ha difeso a spada tratta il titolare della Salute: «Io penso che Speranza abbia fatto un ottimo lavoro, sta tenendo duro rispetto a una richiesta di aperture sconsiderate. Noi siamo per le riaperture in sicurezza, che possono avvenire con la vaccinazione di massa».



ENRICO LETTA: “ERDOGAN TECNICAMENTE NON É UN DITTATORE”

Sui vaccini «non è franata l’Europa, ma la non-Europa: l’Ue in materia sanitaria non ha competenze. I trattati non danno competenze all’Europa perché i Paesi membri hanno deciso di occuparsi della sanità ognuno per conto suo», ha aggiunto Enrico Letta, che ha poi inviato un messaggio ai governatori: «Questo è il momento della responsabilità di tutti, bisogna lavorare insieme e raggiungere i risultati». Dopo aver parlato dei suoi primi giorni da segretario dem – «Il Pd era in profonda crisi, ma ho trovato il partito con una base in grande salute» Enrico Letta è tornato sulla caduta del governo guidato da Giuseppe Conte: «Conte è caduto per mano di Matteo Renzi, Italia Viva a un certo punto ha detto basta e non c’erano più i voti per andare avanti. O c’erano le elezioni o l’asso di cuori, ovvero Draghi: l’arrivo di Draghi ha convinto Salvini a cambiare completamente linea. Sono diventati europeisti in mezza giornata e a me va bene: bisogna lavorare insieme per il Paese». Poi Enrico Letta è tornato sullo scontro a distanza tra Draghi e Erdogan: «Erdogan non è tecnicamente un dittatore, ha un Parlamento che lo ha eletto. Ma credo che sia un autocrate. Draghi ha forzato la mano e dentro la dialettica politica è possibile. In Turchia c’è una situazione oltre i limiti». Netto, invece, sul presidente egiziano: «Al Sisi è un dittatore».

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