Enrico Letta rilancia la tassa di successione e loda Giuseppe Conte. Intervenuto ai microfoni de L’aria che tira, il segretario del Pd è tornato sulla proposta fiscale che ha acceso un grande dibattito nella maggioranza: «In tutti i sondaggi fatti la maggioranza degli italiani è a favore di questa proposta. Poi c’è tanta classe dirigente di questo Paese che quando sente parlare di tassa di successione pensa “tocca anche a me”. Nella mia proposta, si aumenta la tassa di successione per l’1% più ricco del Paese. Trovo scandaloso che in Italia i ricchi non paghino niente dal punto di vista della tassa di successione. Quando si trasferiscono patrimoni milionari, il trasferimento avviene praticamente gratis».



«Non è questione di sudore, ma voglio dire che chi eredita patrimoni milionaria dia un contributo. E’ l’1% più ricco del Paese, perché questa cosa crea così tanta contrarietà da parte di tanta gente?», ha spiegato Enrico Letta, che ha poi tenuto a precisare: «Questa tassa di successione fa parte di una nostra proposta fiscale che abbassa le tasse per i ceti medio-bassi, aiuta le imprese che vogliono crescere e premia la fedeltà fiscale».



ENRICO LETTA: “CON CONTE CI INTENDIAMO BENE”

Enrico Letta ha successivamente messo in risalto un dettaglio: «La dote ai giovani non è una paghetta, trovo questo termine dispregiativo e poco utile. Questi 10 mila euro possono essere utilizzati per continuare gli studi, mettere in piedi una propria attività e cercare l’indipendenza dal punto di vista dell’abitazione. I giovani restano a casa dei genitori fino a 30 anni perché sono costretti a farlo a causa delle condizioni negative». Incalzato da Myrta Merlino, Enrico Letta ha fatto il punto della situazione sul Movimento 5 Stelle e si è soffermato sul rapporto con Giuseppe Conte: «Io ho capito che nel Movimento 5 Stelle c’è un’evoluzione in corso molto difficile e molto complesso, ho capito che Conte la sta guidando in modo determinato e positivo: ho un giudizio molto positivo di quello che sta facendo Conte. Posso dire che francamente ci intendiamo bene».