Dopo averlo attaccato per le sue posizioni sulle riaperture, lamentandosi direttamente con il premier Mario Draghi, Enrico Letta torna a mettere nel mirino Matteo Salvini. Intervenuto all’assemblea di Articolo 1-Mdp, il segretario del Partito Democratico ha spiegato: «Il Pnrr è stato un terreno molto importante, ci siamo confrontati in Parlamento e abbiamo parlato spesso una lingua comune. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro e credo che questo buon lavoro renda evidente la differenza tra il campo qui rappresentato e le parole di Salvini a Repubblica».
Enrico Letta ha rimarcato poco dopo: «Reagisco in maniera molto netta e molto chiara alle parole di Salvini: se quella è l’intenzione con la quale sta al governo, per quanto ci riguarda credo che le strade debbano rapidamente divergere. Abbiamo totalmente un differente approccio: se dice di stare al governo solo per aprire e per il Pnrr, non ha nemmeno chiarezza del fatto che per essere credibili sul Pnrr bisogna fare quelle riforme e che vanno fatte oggi. La riforma della giustizia oggi si può fare, così come la grande questione fiscale che non si può eludere».
ENRICO LETTA ATTACCA SALVINI
Dopo il messaggio inviato ieri a Draghi, Enrico Letta ha messo in risalto i temi principali che dovranno interessare l’azione del governo: «Lo dico con la massima chiarezza possibile, questo governo è qui per fare le riforme e noi appoggiamo il governo convintamente e crediamo che le riforme siano fondamentali anche per fare sì che i soldi di Next Generation Eu arrivino. Sono decenni che nel nostro Paese si sbaglia per questo approccio: si annunciano le cose, le si approvano e si lascia che vengano applicate da qualcun altro. Dobbiamo concentrarci su come mettere a terra tutte le grandi riforme, a partire dalla grandissima scommessa della clausola di premialità a favore dell’occupazione giovanile e femminile». Infine, il nuovo attacco al leader della Lega: «Se Salvini dice “non si fanno riforme con questo problema”, tiri le conseguenze ed esca dal governo, perché questo governo è stato fatto per fare le riforme».