È stata svelata l’identità del presunto Fleximan, l’uomo misterioso che è accusato di avere sradicato alcuni autovelox in Veneto: in totale gli episodi registrati sono stati 16, ma soltanto 5 sono attribuiti a Enrico Mantoan. È questo il nome della persona iscritta nel registro degli indagati dalla Procura, che però si dichiara innocente: è stato lui stesso a parlarne a Libero Quotidiano, precisando che i media hanno riportato diverse falsità in merito al suo conto.



“Nessuno è venuto a casa a prendermi, innanzitutto. I Carabinieri sono venuti per una perquisizione. Sono stati molto gentili e hanno sequestrato un cellulare e due tablet, nessun arnese o attrezzo. È falso anche il fatto che ho confessato”, ha dichiarato. Le indagini si concentreranno in parte proprio sui dispositivi elettronici: a incastrare Fleixman, infatti, è stata anche una vignetta pubblicata sui social network che recitava ‘se son rose fioriranno, se son veloce taglieranno’. “In quel periodo si sprecavano, giravano ovunque”, si giustifica. Nonostante ciò, ammette di avere un’idea ben precisa su questi strumenti: “Nella maggior parte dei casi sono utilizzati unicamente per fare cassa, non di certo per tutelare la sicurezza”.



La nuova vita di Enrico Mantoan, l’uomo accusato di essere Fleximan

Enrico Mantoan ha ammesso anche che la sua vita è cambiata da quando è stato accusato di essere Fleximan. La popolazione infatti si è divisa in due. C’è chi lo elogia e chi lo condanna. In ogni caso, però, l’uomo non la sta vivendo bene. “Ho gli occhi puntati sempre addosso. Molti mi riconoscono al bar e per strada, mi fotografano e mi chiedono addirittura un selfie. Mi hanno invitato in tv e in radio. Non potevo rientrare a casa a causa dell’assalto dei giornalisti, per un po’ mi sono trasferito altrove”, ha raccontato.



“Io però non sono un eroe e neanche un bandito”, ha precisato. È per questo motivo che ha intenzione di difendersi nelle sedi opportune dalle accuse che gli sono state rivolte. “Il mio legale di fiducia Giorgia Furlanetto sta procedendo, anche con l’aiuto di un consulente informatico che affiancherà la difesa”.