Enrico Melozzi, noto maestro d’orchestra del Festival di Sanremo, è stato ospite stamane degli studi del programma di Rai Uno, Weekly. Le prime parole sono per i Maneskin, diretti dallo stesso maestro in più occasioni proprio all’Ariston: “La crescita dei Maneskin è esponenziale, energia, tecnica, lo spettacolo, è tutto in continuo crescendo, sono molto contento dei risultati, io poi li guardo più sotto l’aspetto accademico, vedo l’evoluzione tecnico e artistica e credo che ormai non ci siano più dubbi, sono un fenomeno mondiale”.
Enrico Melozzi ha aggiunto: “Si è capito subito che avevano stoffa, era una cosa scontata, hanno una grande preparazione tecnica e dote personali rari e poi quando hai talento se ci abbini un allenamento quotidiano severo allora il risultato è matematico”. Enrico Melozzi ricorda l’anno del covid a Sanremo, occasione in cui venne dato allo stesso maestro un mazzo di fiori: “Feci questo gesto perchè era un periodo molto difficile per la musica ed è diventato un meme ora. Io venivo da due pezzi molto monumentali poi feci l’arrangiamento di Zitti e buoni che conserva un sinfonismo molto forte ed esplosivo”. Il direttore d’orchestra è un veterano di Sanremo, avendo partecipato a ben 7 edizioni della kermesse: “Con Rolls Royce di Achille Lauro sono tornato a Sanremo. Io ho fatto due edizioni 12 e 14 poi mi sono dedicato a comporre musica lirica, poi nel 19 mi venne proposto questo progetto folle: ascoltai 30 secondi di canzone e ho risposto che si faceva, era una cosa inaudita per l’epoca”.
ENRICO MELOZZI ANCHE AUTO A SANREMO 2023
Nel 2023 Enrico Melozzi era anche autore della canzone di Sanremo: “Quindi si ero anche in gara, ho avuto questo grande onore di condividere con uno dei più grandi autori d’Italia, Gianluca Grignani, l’esperienza di comporre insieme, farlo suonare, è stato molto bello e poi portarlo in gara è stato un privilegio che pochi hanno, io quindi sono molto grado ai regali della vita”.
Sulla sua passione per il canto: “Io da ragazzino ho fatto tanto canto, rock, lirico, ogni tanto canto ancora e mi piace tantissimo, ho una grande confidenza con il palcoscenico, sono disposto a fare qualsiasi cosa per il pubblico, poi ho lavorato molto con gli attori, in teatro, e ho scoperto tecniche per far cantare subito anche coloro che non sono dei cantanti”. Infine sui suoi look: “I direttori d’orchestra non vengono sempre inquadrati ma forse per come mi vedo io vengo inquadrato di più e grazie a questi bellissimi abiti arrivo forse di più alla gente”.