Enrico Mentana continua il suo racconto a Verissimo: “Ho sempre pensato fin da ragazzi che c’è un’età in cui cerchiamo la mano dei genitori. Poi è il genitore che cerca la mano dei figli. Quando tu hai dei figli hai delle scatolette di cristallo, sai che sono preziose ma anche fragili. Ma fragile è anche il tuo rapporto con loro. E cerco di essere sempre adeguato alle loro aspettative. Ci sono 20 anni tra il primo e l’ultima: si vogliono tutti bene, si frequentano sempre, hanno una loro chat e hanno una cosa che li unisce che è il tifo per l’Inter. Diventare nonno? Lo spero, ma non li controllo nel talamo. E’ il segno dell’età ma ho un ottimo rapporto con lo scorrere del tempo. Mio figlio più grande fa il giornalista: ne parlo con un certo pudore. Forse avrei dovuto aiutarlo di più ma la cosa più importante che ho fatto è stato instillargli la passione per questo lavoro fantastico”. (agg. di Dario D’Angelo)
ENRICO MENTANA: “LA VOLTA CHE CORRESSI MIO PADRE”
Enrico Mentana si racconta a Verissimo con Silvia Toffanin: “Da quando avevo 12 anni ho sempre sognato di fare il giornalista. La mia infanzia è stata serena. Io sono del ’55, erano gli anni in cui l’Italia cambiava totalmente. Ricordo in quegli anni la metropolitana, l’autostrada del Sole, l’Inter vinceva la Coppa dei Campioni, uscivano i Beatles, 007, ti sembrava di vivere sull’ala della storia. Così la passione per la politica, era il tempo dei cambiamenti. Viverli da ragazzino è stato decisivo per farmi fare il giornalista. Chiunque sia della mia generazione lo sa bene. Il calcio? Ero centrocampista, però posso dire che neanche nel Milan di quest’anno avrei trovato posto”. Mentana parla di suo padre: “Era un uomo del Sud, era calabrese, arrivò a Milano senza niente. Cominciò ad avvicinarsi al giornalismo: all’epoca quelli che stavano in redazione senza fare niente si chiamavano ‘negri’. Io iniziai a 18 anni a fare il correttore di bozze. La prima sera trovai un articolo di mio padre con il titolo contrario a quello della pagine precedente”. La voce del direttore del TgLa7 si incrina nel parlare della madre: “Ne ho un ricordo struggente. Il suo sorriso è la mia bussola. Noi possiamo fare vari lavori, magari decidere le sorti del mondo, ma poi tutti abbiamo un cordone ombelicale. Se sono stato un buon figlio? Penso di averle dato delle soddisfazioni, questo sì”. (agg. di Dario D’Angelo)
Enrico Mentana ospite a Verissimo
Enrico Mentana è uno degli ospiti della nuova puntata di “Verissimo“, il rotocalco di successo condotto da Silvia Toffanin e trasmesso sabato 14 dicembre 2019 su Canale 5. Il giornalista di La7 si racconterà in una lunga intervista tra vita privata e professionale e, senza dimenticare il grande affetto che lo lega a Lamberto Sposini, chissà che non possa deliziarci con qualche sua osservazione sull’attuale situazione politica italiana. Mentana, intervistato dal quotidiano La Verità, ha analizzato così la situazione politica del nostro Paese: “è sempre più difficile orientarsi, perché abbiamo di fronte un governo nato da convenienza e necessità. Con l’urgenza di togliere di mezzo l’alternativa peggiore per chi lo sostiene, vale a dire il voto”. Del resto il giornalista è consapevole che il matrimonio tra Salvini, Di Maio e il Partito Democratico è a rischio: “hanno detto tutto e il contrario di tutto. Se ci soffermiamo sulle liti quotidiane viene da pensare che tutto debba crollare domani. Se osserviamo il nervosismo di Salvini, invece…”.
Enrico Mentana sulla scontro Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Non solo, Enrico Mentana ha commentato anche il recente scontro che ha visto protagonisti Giuseppe Conte e Matteo Salvini; uno scontro su cui il giornalista di La7 si è espresso così. “Conte avrebbe dovuto tenere la misura, senza rispondere come fosse una rissa da bar” ha detto Mentana, anche se poco dopo parlando di Matteo Salvini ha sottolineato: “ha preso di mira Conte fin dal primo giorno”. Mentana si è poi lasciato andare a delle dichiarazioni di stima e comprensione verso il Premier Conte: “certo un avvocato sconosciuto si è trovato improvvisamente accanto ai potenti, e su questo ho notato in lui un certo compiacimento”. Il giornalista ha anche difeso Conte dalle accuse di chi dice abbia svenduto l’Italia: “per fare una cosa del genere bisogna essere dei geni del male. E di Conte si possono dire tante cose, ma non questo”.
Enrico Mentana su Matteo Renzi: “questa inchiesta lo rallenterà”
Durante l’intervista rilasciata a La Verità, Enrico Mentana ha parlato anche di un possibile ri-accordo tra Lega e Movimento Cinque Stelle; un riavvicinamento che però sembra improbabile per il giornalista: “è impensabile che la Lega faccia un passo senza Fratelli d’Italia. Meloni marca a uomo Salvini. E poi che interesse ha Di Maio a mettere in piedi il terzo governo in due anni?”. Poi Mentana ha parlato anche di Matteo Renzi e della recente inchiesta che lo vede protagonista: “su questo tipo di inchieste sono sempre molto cauto. Non dico nulla su questo, come non ho mai detto una parola sui 49 milioni della Lega. Il garantismo è una cosa seria”. Mentana però non nasconde che tutta questa situazione rappresenterà sicuramente per Renzi un momento non facile: “questa inchiesta lo rallenterà, vediamo per quanto. Ma la scena politica non cambia per via di questa brutta vicenda”. Il suo ruolo è stato indispensabile per la nascita del governo giallorosso, ma in questa fase “è una forza minore”.