Anche Enrico Mentana entra nel merito della polemica scoppiata in questi giorni dopo le immagini degli assembramenti per le strade di molte città italiane. L’opinione pubblica si è spaccata in due, tra chi ritiene che molti italiani si siano comportati da irresponsabili riversandosi in bar, ristoranti, negozi e piazze e tra chi è convinto che la responsabilità sia del governo troppo permissivo in una fase delicata dell’emergenza Covid. Di quest’ultimo schieramento fa parte il direttore del Tg La7, che non ha preso bene le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte e del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, che hanno subito bacchettagli gli italiani e ora stanno valutando restrizioni per Natale e Capodanno. «I cittadini fanno quello che non è vietato. La gran parte di loro lavora o studia dal lunedì al venerdì. E nel fine settimana, da che esiste la civiltà dei consumi, si riversa nelle strade dei centri cittadini», ha esordito Enrico Mentana nel post che ha pubblicato sui suoi canali social.
MENTANA VS GOVERNO: “RESPONSABILI DEGLI ASSEMBRAMENTI”
«Quando le norme anti-virus lo hanno imposto, tutti sono rimasti a casa disciplinatamente», ha osservato Enrico Mentana. Il giornalista ha ricordato che sabato e domenica non c’erano misure restrittive che impedissero agli italiani di uscire, per cui le persone «a meno di due settimane da Natale hanno fatto quel che si fa da sempre nel penultimo weekend delle feste». Per il direttore del Tg La7 le immagini delle folle non devono sorprendere chi è al governo. «Era la cosa meno imprevedibile del mondo, e non è stata proibita o disincentivata in alcun modo». E allora l’attacco al governo si fa poi più esplicito: «Allora chi parla – tra i decisori politici – di insopportabili assembramenti, può individuarne agevolmente i responsabili, guardando lo specchio». Una dura stoccata al premier Giuseppe Conte e al ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. D’altra parte, siamo certi che avrebbero destato critiche e polemiche anche eventuali restrizioni, come del resto è già capitato, a conferma che è davvero impossibile mettere d’accordo tutti.