Enrico Morabito, professore di Casavatore pestato a sangue sotto casa, ha comunicato che “grazie alle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze anonime di alcune persone, sono stati individuati due dei miei aggressori e uno di essi è il papà di un mio alunno”. L’ha fatto in diretta televisiva nel corso della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 9 marzo 2022. Ricordiamo che il docente, durante una supplenza, aveva semplicemente chiesto agli studenti di fare silenzio e aveva dato una nota a tutta la classe sul registro.



A seguito di quella sua azione disciplinare, del tutto legittima da parte di un insegnante, Morabito è stato aggredito nell’androne di casa sua in pieno pomeriggio da cinque individui, che gli hanno provocato importanti traumi non soltanto fisici, ma anche psicologici. Dopo giorni di indagini, gli inquirenti sono riusciti a risalire a due dei malviventi e il professor Enrico Morabito non ha nascosto tutta la sua soddisfazione: Mi aspetto che la scuola si costituisca parte civile e che condanni attivamente questo atto. Mi attendo anche le scuse da parte dei genitori, che dopo quanto mi era successo avevano scritto in una lettera che nessuno di loro era responsabile di quel gesto”.



ENRICO MORABITO, PROFESSORE PICCHIATO SOTTO CASA: “NON HO RIMPROVERATO UN SINGOLO STUDENTE, MA TUTTA LA CLASSE”

Nel prosieguo di “Storie Italiane”, il docente ha chiarito che la nota da lui assegnata era collettiva e anche il rimprovero era stato fatto in generale e non contro un singolo studente. Dei 20 alunni presenti in classe, circa una decina, comunque più della metà, disturbava la lezione e ne impediva il regolare svolgimento.

Come ha chiarito Enrico Morabito, “alcuni di loro erano seduti sui davanzali della finestra, parlavano ad alta voce, rispondevano a tono anche alla vicepreside che è intervenuta in mio soccorso, dicendo che, anche se in quel momento io ero un supplente, era necessario portarmi rispetto. Addirittura, una ragazzina, di fronte alla minaccia di chiamare i suoi genitori ha risposto: ‘E chiamali, a me che me ne frega?'”.