Tra i volti più conosciuti (e simpatici) del panorama televisivo moderno figura sicuramente Enrico Papi, classe 1965 ed entrato in Rai in punta di piedi per poi trovare la sua strada con la Mediaset (salvo una breve parenesi in Sky dal quale è tornato indietro), con una carriera lunga e piena di diversi successi, raccontata per filo e per segno, sull’onda di gossip ed eventi incredibili che l’hanno visto protagonista, in una lunga intervista per il Corriere. Una carriera iniziata, ricorda Enrico Papi, contro il volere del suo stesso padre, che “sognava qualcosa di più sicuro. Mia madre era più moderna” nonché “la mia prima tifosa”.



Così, quasi per dimostrare a suo padre che poteva farcela, ha iniziato a solcare i palchi delle “aperture dei concerti nelle piazze. Imbastivo monologhi che per me erano divertenti, ma le gente mica rideva” e tutto gli fu più chiaro quando “orecchiai le parole del manager: questo Papi non fa ridere per niente. Ci rimasi malissimo” ma capì anche che doveva seguire un’altra strada. Anni dopo, ricorda Enrico Papi, arrivò Magalli: “Aveva un ufficio con finestra al pianterreno”, racconta, “sapevo che preparava Fantastico Bis e cercava qualcuno. Entrai direttamente dalla strada, dalla finestra, per propormi”.



Enrico Papi: “Berlusconi fu la svolta della mia carriera”

Forte del primo supporto da parte di Magalli e del primo successo in tv, Enrico Papi ha tentato l’azzardo di proporre un suo programma di gossip: “Chiacchiere, in onda dopo il Tg1 della notte”, che seppur non fu un grande successo, lo fece scoprire da “Berlusconi, che dormiva poco: mi vide di notte e mi contattò per avermi in Mediaset” e arrivò il successo (quello vero) con “Papi quotidiani, nel 1996. Fu la svolta della mia carriera”. Poi (ancora, in quella lunghissima carriera di cui parlavamo prima) è arrivato anche Sarabanda e, racconta Enrico papi, “improvvisamente diventai conduttore di quiz. All’inizio non decollata, ma apportando piccoli cambi cominciò a crescere”.



Un’esperienza sicuramente importante ma che, racconta, “aveva alterato la mia vita, lavoravo tutto il giorno e avevo perso la percezione della vita reale. Avevo le allucinazioni, mi svegliavo e pensavo ci fossero le telecamere”. Così, tra un ricordo e l’altro, Enrico Papi si apre anche su se stesso e conferma (come già fatto in altre occasioni) di essere fluido: “Io potrei innamorarmi di un uomo o di una donna allo stesso modo”, spiega, “mai avuto nessun tipo di preclusione” e pur non avendo mai effettivamente amato un uomo “potrebbe capitare e non ci trovo niente di male”.