«Mentre il Pd toscano passa il tempo a fare felici aziende francesi…», scrive Matteo Salvini su Twitter. Il leader della Lega accende i riflettori sul caso della vittoria dei francesi di Ratp sull’affidamento del trasporto pubblico locale, su cui peraltro stanno emergendo strani intrecci. Ma andiamo con ordine. Era l’11 dicembre scorso quando il governatore Enrico Rossi esultava perché il Consiglio di Stato aveva confermato la bontà dell’appalto che assegnava per undici anni – dal 2021 al 2031 – il trasporto regionale al gruppo francese Ratp, che gestisce già la tramvia di Firenze. Ora però il presidente della Regione Toscana risulta indagato dalla Procura di Firenze con altre 6 persone tra dirigenti regionali e membri della commissione aggiudicatrice proprio nell’inchiesta sulla gara dei bus regionali. Lo riporta il Fatto Quotidiano, precisando che Rossi è indagato per turbativa d’asta. L’inchiesta partì dagli esposti presentati a giugno 2019 da Mobit, consorzio di aziende locali tra cui Cap, Ctt Nord, Copit, Trasporti Toscani, Atn e Bus Italia del Gruppo Fs.
TOSCANA, ENRICO ROSSI E IL CASO TPL A FRANCESI RATP
Il consorzio Mobit aveva perso l’appalto per Autolinee Toscana contro un raggruppamento che fa capo ai gestori di Ratp. Il bando, che era stato assegnato a inizio 2016, si è trasformato in una battaglia legale a colpi di esposti e denunce passati dai giudici amministrativi alla magistratura ordinaria. La gara assegnava Autolinee Toscana, quindi il servizio del trasporto regionale su gomma, dal 2020 al 2031 per un valore di circa 3,5 miliardi. Di questi, 3 sono messi dalla Regione Toscana e 430 milioni dai singoli comuni. Questo bando è il risultato della politica di liberalizzazione del trasporto pubblico promosso dal Pd dal 2010, quando Enrico Rossi fu eletto governatore per la prima volta. Dopo l’assegnazione della gara partirono diversi esposti contro la procedura. L’11 dicembre scorso il Consiglio di Stato diede il via libera alla gara, ma nel mirino del consorzio non era finito solo l’iter amministrativo, ma anche alcuni intrecci su cui ora la Procura di Firenze vuole fare chiarezza. Nella denuncia, come riportato dal Fatto Quotidiano, si fa riferimento ad un membro della commissione aggiudicatrice che in passato avrebbe fatto parte del collegio sindacale di una società di Tpl che aveva proprio Ratp come azionista di maggioranza. Tra le carte anche l’intervista rilasciata da Rossi il 13 novembre 2015 ad Askanews, nella quale si disse soddisfatto per la vittoria di Autolinee, ma la gara era ancora in corso.