Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Enrico Ruggeri parla del rapporto con i suoi genitori, di come suo padre “Non ha mai lavorato ma lo ringrazio per questo, perché ho imparato a disdegnare la ricchezza dei ricchi”. Il cantante ha raccontato anche i suoi esordi nel mondo della musica, i primi successi ma anche la caduta nel mondo della droga. “Si comincia un po’ per noia, – ha ammesso Ruggeri alla Toffanin, spiegando poi che – I soldi ti piovono addosso da tutte le parti, vuoi vivere di più ma poi invece, da un giorno all’altro, ho smesso per le frequentazioni. Alla fine ti accorgi di non avere amici ma di avere soltanto compagni di merenda, frequentazioni e non va bene.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
Enrico Ruggeri ospite a Verissimo
Non solo musica nella vita di Enrico Ruggeri: un’altra grande passione, per lui, l’ha sempre rappresentata il calcio, solo che nella vita bisogna scegliere, e lui alla fine ha scelto di fare il cantautore. Ma non è mai troppo tardi per realizzare i sogni riposti nel cassetto: “Ero in ritiro con la nazionale cantanti, vicino Verona”, racconta Ruggeri in un’intervista dell’8 maggio al Corriere. “Maicon è passato a trovarmi. Con lui c’era Paolo Pradella, presidente del Sona. Mi sono fatto coraggio e gliel’ho buttata lì: mi prenderebbe nella sua squadra?”. Per inciso, Maicon è un altro calciatore ‘stagionato’ (anche se non anziano quanto lui) che il presidente del Sona, una squadra veronese di Serie D, ha deciso di tesserare. E così i due si sono ritrovati a giocare insieme. Perché il calcio – non dimentichiamolo – è anzitutto un gioco, e Ruggeri questo concetto l’ha preso alla lettera. Oggi il cantautore e neocalciatore sarà ospite di Verissimo, dove presumibilmente parlerà anche di questo.
Enrico Ruggeri: “Sono il debuttante più anziano del mondo”
Con il suo tesseramento avvenuto all’età di 64 anni, Enrico Ruggeri ha stabilito un nuovo record, quello del debuttante più anziano del mondo: “Volevo entrare in una squadra vera e ce l’ho fatta”, spiega, fiero di aver tagliato questo traguardo. Così racconta il suo incontro con Maicon, che può definire a tutti gli effetti ‘compagno di squadra’: “È il brasiliano che vive alla giornata e s’innamora di un’idea, che sogna ancora perché se non sei così non ci vai a giocare a 40 anni in Serie D. Sono stato agli allenamenti e l’ho visto durante la partitella arrabbiarsi come quando giocava il derby a San Siro”. Per il momento, Ruggeri non è ancora sceso in campo: sta familiarizzando con gli altri giocatori, quasi tutti ventenni. “Con me sono timidi. Non mi chiedono autografi, sono di un’altra generazione. Facciamo foto, loro scattano foto, è il modo per iniziare”.
Enrico Ruggeri racconta la reazione dei figli
Nel Sona è stato preso anche suo figlio Felipe, 15 anni, che per il momento gioca negli Juniores. Ma non si esclude che in futuro i due si ritrovino in squadra assieme. Oltre a lui, Enrico Ruggeri ha un altro figlio di 10 anni: “Del mio tesseramento non mi hanno detto nulla. Forse non avevano capito. Del resto mi vedono spesso uscire di casa con la borsa da calcio (fa parte da anni della Nazionale cantanti, n.d.r.). Un giorno però sono rientrati belli carichi. Entusiasti. ‘Il tuo papà gioca in serie D, figo’”.