Enrico Ruggeri, in un’intervista rilasciata ad “Anni 20”, il nuovo programma di Raidue condotto da Francesca Pariselle, racconta la propria esperienza con la cocaina. Il cantautore ammette di averla provata in un determinato periodo della sua vita, ma di esserne uscito nell’estatto momento in cui ha capito che le persone con cui condivideva quell’esperienza, non era amici ma “compagni di merenda”. Ho provato la cocaina da stupido, perché non sapevo come spendere i miei soldi, in un’epoca in cui il mercato era particolarmente florido”, ha raccontato Ruggeri alla giornalista. “Ne sono uscito semplicemente perché la cocaina soprattutto nella Milano degli anni’80 non crea amici ma compagni di merende”, ha aggiunto.
Memore delle parole che gli diceva il padre che lo spronava a frequentare “persone alla sua altezza”, Enrico Ruggeri si è allontanato da quel giro. “Mi sono reso conto che non ritenevo tollerabile che da qualche parte uno che magari era stato mio compagno di merende, in una discoteca alle 3 di notte, potesse dire guardandomi in tv: Ruggeri è mio amico, ho pippato con lui” Per me questo pensiero era insopportabile. La vita è una e va spesa bene con persone che meritano…”, ha aggiunto.
Enrico Ruggeri: “Ho vissuto male la pandemia”
Nell’intervista rilasciata ai microfoni di Francesca Pariselle per “Anni ’20”, Enrico Ruggeri ha parlato anche della pandemia. Il cantautore, come molti colleghi, ha vissuto male la pandemia. La mancanza di concerti, l’impossibilità di fare spettatolo, hanno tolto al cantautore la cosa più bella del suo lavoro. “Ho vissuto male la pandemia, come musicista, appartenente a una categoria che è stata dimenticata e umiliata più volte” – ha raccontato Ruggeri che ha vissuto male la pandemia anche come genitore di tre figli. “Uno se n’è andato in campagna ma gli altri di 15 e 10 anni rientrano in pieno in quella categoria che sta soffrendo e che pagherà a lungo quello che è successo da un anno a questa parte“, ha concluso convinto che i ragazzi di oggi si porteranno dietro le conseguenze della pandemia.