Enrico Silvestrin, in collegamento con Storie Italiane su Rai Uno, è tornato a parlare della vicenda delle molestie sessuali subite, denunciate proprio sul primo canale pochi giorni fa. “Io ho risposto educatamente ad una domanda – ha spiegato – mi hai chiesto se mi era mai successo una molestia in ambito medico e io ti ho detto che mi era successo in ambito professionale. E’ una cosa del ’90 e ’91, non avevo neanche 18 anni, io non l’ho mai detta a nessuno, non avevo bisogno di tirarla fuori, è stato tutto casuale, non volevo sollevare scandali”.



“Ovviamente – ha continuato Enrico Silvestrin – quando dici una cosa del genere su internet dicono di tutto, ma io ho le spalle larghe. Mi hanno detto che ho detto le cose ‘dopo 200 anni da quando è successo’, o che l’ho detto per farmi la pubblicità. Io ho solo risposto ad una domanda”.



ENRICO SILVESTRIN: “ERA UNA PERSONA APPROVATA DA MIA ZIA…”

Quindi Enrico Silvestrin è tornato sull’episodio: “Era un contesto teatrale, c’era questa persona fidata messa lì tra l’altro da mia zia. Non era legata alla mia famiglia ma convalidata da una persona di famiglia. Era un maschio omosessuale che portava con se un retaggio molto ignorante del maschio gay. Lui era un maschio ignorante: essere andato con lui in una vacanza studio a Parigi con lui gli dava il diritto di provarci. Era una prova di compiacenza ed è questo l’errore”.

Poi Enrico Silvestrin ha proseguito: “Lui mi ha molestato nel cuore della notte, mi sono trovato una persona nel mio letto che stava… io mi sono svegliato e la mia reazione non è stata di violenza ma di paralisi, sono rimasto bloccato. Perchè non ne ho mai parlato? Me ne vergognavo perchè mi sentivo in colpa visto che ero andato a Parigi”.