Enrico Vanzina si racconta in una lunga chiacchierata con Serena Autieri a Dedicato. Partendo dall’infanzia e dall’influenza di papà Steno nella sua vita, il celebre regista, sceneggiatore e produttore cinematografico ha raccontato: “Io inizialmente volevo fare più lo scrittore, poi il cinema mi ha preso. Certo, noi siamo partiti avvantaggiati perché avevamo in casa tutti i più grandi del cinema italiano grazie al mio papà.” ha ricordato. Poi sul rapporto col papà: “Lui era una persona speciale: esigente, molto spiritoso, ci spronava a studiare la musica, leggere libri, andare nei musei.” Parla di un uomo dai tanti interessi, una persona stimolante che ha fatto tanto per lui e suo fratello, influenzando in modo importante il loro percorso artistico. Tant’è che Enrico e Carlo hanno seguito proprio la strada del cinema e della scrittura.
Enrico Vanzina dopo la morte di papà Steno e del fratello Carlo: “Ora porto avanti tutto io”
Enrico Vanzina, nel corso della sua intervista a Dedicato, ha poi raccontato come la sua vita e il lavoro sia cambiato dopo la morte di suo padre e suo fratello Enrico. “La commedia è prendere e raccontare con affetto anche i difetti degli italiani. Quella che ho fatto insieme a mio fratello Carlo e a mio padre è una lunga cavalcata. Ora loro due non ci sono più e io devo fare anche quello che facevano loro, l’importante è mantenere sempre lo stesso menù.” Ha dunque concluso, chiarendo che “Il menù è importante anche nel cinema: non bisogna cucinare solo per te stesso ma per gli altri. Io, papà e Carlo abbiamo tenuto compagnia le persone nei momenti tristi.”