Enrico Vanzina, intervenuto in qualità di ospite a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, mercoledì 23 novembre 2022, ha ripercorso la sua carriera, fatta di contatti e amicizie: “Gigi Proietti era un amico, uno dei più grandi talenti che abbia mai conosciuto – ha rivelato -. Catherine Spaak, invece, aveva dolcezza ed eleganza”. Lui e suo fratello Carlo hanno raccontato l’Italia e i suoi cittadini nelle loro pellicole: “Abbiamo pedinato gli italiani, guardandoli con grande affetto e amore, osservando le loro fragilità senza dare giudizi morali. La gente è meravigliosa”.
Papà Steno diceva che il cinema era un lavoro precario, ma alla fine si ricredette: “Mi fa effetto risentire la mia voce di mio padre nei filmati, quando lo vedo mi commuovo e mi emoziono sempre un po’ – ha spiegato Enrico Vanzina –. Mi commuove l’idea che lui e Carlo non ci siano più e nel nostro ‘ristorante’ sia rimasto io a fare tutto. Mio padre mi ha lasciato proprio una missione e un’eredità importante. Mi insegnava a non prendersi mai sul serio e a restare sempre con i piedi ancorati al suolo”.
ENRICO VANZINA: “MIO FRATELLO CARLO AMAVA IL CINEMA PIÙ DELLA VITA REALE”
Nel prosieguo di “Storie Italiane”, Enrico Vanzina ha affermato: “A un certo punto, quando fai cinema in maniera continuativa, perdi un po’ la bussola. Ti chiedi se la vita sia reale o sia tutta un film. Mio fratello Carlo amava il cinema più della vita reale, perché lì esiste il lieto fine, nella vita quasi mai. Lui voleva che fossimo ricordati come persone semplici che hanno raccontato questo Paese e io sto portando avanti questo obiettivo”.
Carlo Vanzina, ha continuato suo fratello Enrico (visibilmente commosso), era “un uomo molto equilibrato e intelligente, che conosceva le sue fragilità e i suoi difetti. Noi siamo infelici perché non sappiamo accettare i nostri limiti, mentre Carlo riusciva a compensarli con la sua intelligenza”.