Un farmaco di ricercatori italiani per contrastare diverse forme di tumore. Entrectinib, questo il nome, era stato presentato durante il congresso dell’Associazione americana per la ricerca sul cancro cinque anni fa e ha ottenuto il via libera dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato ROS1-positivo non precedentemente trattati con inibitori di ROS1 e per la cura di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a dodici anni con tumori solidi che esprimono una fusione dei geni del recettore tirosin-chinasico neurotrofico. Senza effetti collaterali seri, è stato sviluppato grazie al lavoro dei laboratori del Nerviano medical sciences, del Niguarda cancer center e dei ricercatori milanesi dell’Istituto nazionale dei tumori.



La novità del nuovo farmaco è che “non ci si basa più sull’organo colpito dal tumore, ma sull’alterazione genetica che lo contraddistingue – ha spiegato Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia medica e Ematologia dell’Istituto nazionale tumori e professore ordinario di Oncologia all’Università di Milano -. Si colpisce un bersaglio ben preciso. Il valore di questa terapia target è ampiamente dimostrato dalle evidenze raccolte nei trial clinici: tassi di risposta elevati, durata della risposta estesa e buon profilo di tollerabilità. Inoltre, grazie al fatto che il farmaco penetra la barriera ematoencefalica, si ottengono buone percentuali di risposta intracranica, superiori al 50% in presenza di metastasi cerebrali“.



ENTRECTINIB, LA RISPOSTA POSITIVA DEI PAZIENTI MALATI DI TUMORE

Nei diversi studi che hanno portato all’approvazione dell’Entrectinib, il trattamento si è dimostrato efficace in pazienti con forme diverse di tumore, tra cui sarcoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, tumori Masc (mammary analogue secretory carcinoma) delle ghiandole salivari, carcinoma della mammella secretorio e non secretorio, tumori della tiroide, carcinoma colorettale, neuroendocrino, pancreatico, ovarico, carcinoma endometriale, colangiocarcinoma, tumori gastrointestinali e neuroblastoma cui tumori del polmone, del colon, nel neuroblastoma e altri tumori. “I pazienti idonei al trattamento – ha detto de Braud – vanno infatti identificati attraverso uno screening molecolare del tumore: in caso siano presenti le mutazioni NTRK o ROS1, sulle quali il medicinale è stato “costruito”, allora si procede alla cura”.



“I trial clinici mostrano come Entrectinib abbia prodotto una risposta in circa il 70% dei pazienti con carcinoma polmonare NSCLC ROS1-positivo, di cui il 35% presentava metastasi cerebrali, evidenziando anche un buon profilo di tollerabilità e maneggevolezza, aspetti fondamentali sia per i clinici sia per i pazienti che possono beneficiare di questa terapia orale”, ha detto Silvia Novello, presidente di Walce Onlus e ordinaria di Oncologia medica all’Università di Torino. “I traguardi raggiunti a livello clinico e regolatorio da questa molecola made in Italy sono anche espressione della qualità della ricerca scientifica italiana e della forte spinta all’innovazione del nostro Paese, oltre a essere un risultato fondamentale nell’ambito della medicina personalizzata, che sta ampliando le prospettive di cura per migliaia di pazienti oncologici”, ha commentato Salvatore Siena, direttore del Dipartimento di Oncologia dell’ospedale Niguarda e ordinario di Oncologia medica all’Università di Milano.