Anche Madrid ha la sua Scampia, e si chiama Entrevías. Un quartiere povero dove la criminalità domina con i suoi traffici di morte e ruba la vita dei giovani. Un quartiere da dove gli spagnoli scappano lasciando che le loro case, ormai senza valore, siano occupate abusivamente dagli immigrati sudamericani o vendute a pochi euro a commercianti cinesi di cianfrusaglie.



Poco o niente riesce a fare la polizia locale per ripristinare la legalità, spesso coinvolta nei traffici per colpa di agenti corrotti. Lontana e indifferente la Madrid ricca e perbene, che non si vede quasi mai. Questo è lo sfondo realistico e attuale di Entrevías una serie tv prodotta da Mediaset Espana e distribuita da Netflix e che ha avuto un grande successo in Spagna (l’ultima puntata trasmessa in chiaro è stata vista da oltre 2 milioni di persone).



Nonno Tirso è il nostro protagonista. Ex capitano dell’esercito che ha servito il suo Paese in vari conflitti come in Bosnia, gestisce ora una ferramenta nel cuore del quartiere. La sua vita trascorre tra il negozio e il bar del suo amico ex commilitone . Ma Tirso è un uomo infelice, ormai vedovo e con due figli che rappresentano il suo fallimento come padre. A rendergli la vita ancora più amara l’apertura a pochi metri dal suo negozio di uno shop gestito da cinesi che gli fa concorrenza sleale.

Tutto cambia nella vita di Tirso quando la nipotina Irene – una ragazza vietnamita adottata dalla figlia – entra nella sua vita con tutti i problemi di un’adolescente della sua età. Per di più Irene si è innamorata follemente di Nelson, colombiano e immigrato clandestino, che fa parte di una delle bande del quartiere. Controvoglia o forse per dimostrare a se stesso di essere in grado di educare la nipote dopo aver fallito con i figli, Tirso accetta di ospitare la ragazza in casa sua.



La scelta dà origine a un’infinità di problemi che spingono il vecchio capitano e i suoi amici ex militari a condurre una battaglia per liberare Entravías dal boss locale, diventato sempre più violento e pericoloso. Tirso dovrà vedersela con Ezequiel, un poliziotto corrotto che crede – in virtù del suo doppio gioco – di poter controllare il quartiere. Ma tutto cambia quando entrano in azione due presenze femminili: da un lato Amanda, il nuovo capo della polizia, mandata a dirigere il commissariato proprio per smascherare Ezequiel, e dall’altra Gladys, la mamma di Nelson, bella e decisa a salvare il figlio dalla strada pericolosa su cui è finito.

Il successo di pubblico è sicuramente legato alla presenza di due attori molto amati in Spagna, come José Coronado che interpreta il nonno burbero ma dal cuore d’oro, e il galiziano Luis Zahera (premio Goya 2019) nei panni del poliziotto Ezequiel. Ma anche le interpreti femminili aggiungono sostanza alla produzione, e tra queste meritano di essere citare la giovane attrice Nona Sobo che troviamo nel ruolo di Irene e l’attrice cubana Laura Ramos che interpreta Gladys.

La seconda stagione è già stata annunciata e arriverà presto su Netflix. Il ritratto del quartiere povero e periferico ricorda tanti quartieri delle nostre ricche città europee che tendono a nascondere il problema che hanno in casa, e si inscrive in quel filone – oggi dominante – della valorizzazione di una nuova identità giovanile che incrocia generi musicali (ottima la colonna sonora) e stili di vita profondamente nuovi. E nonno Tirso – una figura che ricorda tanto il Clint Eastwood di Gran Torino – rappresenta propria quella generazione che, ormai al tramonto, non comprende e non accetta una realtà che altro non è che il frutto e la conseguenza delle proprie scelte.

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