Dossier Recovery Fund, Enzo Amendola fa scattare l’allarme alla vigilia della visita ufficiale a Berlino. Il ministro per gli Affari europei ai microfoni di Repubblica ha spiegato che la misura rischia lo stop a causa dei veti incrociati tra i Paesi frugali e quelli di Visegrad sul tema dello Stato di diritto. La posizione dell’Italia è chiara, «gli accordi di luglio vanno implementati subito», ma ci sono Paesi come Polonia e Ungheria che non hanno intenzione di accettare interferenze o condizionalità sullo Stato di diritto, ed altri – i frugali, appunto – che spingono perché lo Stato di diritto sia irrinunciabile per accedere ai fondi. Il ministro in quota dem ha evidenziato: «L’Italia ha detto la sua: l’articolo 7 e le procedure sullo Stato di diritto sono fondamentali. La Germania ha un ruolo determinante in questo, sta lavorando ad una mediazione. Al contempo bisogna negoziare con il Parlamento Ue. Purtroppo rischiamo di finire in una strettoia che allunga i tempi del Recovery. La Presidenza tedesca deve portare a casa questa mediazione». E Amendola è chiaro: il rischio che tutto venga bloccato c’è, ma il Governo è al lavoro insieme a Berlino per una via d’uscita.



RECOVERY FUND, L’ALLARME DI ENZO AMENDOLA

Enzo Amendola ha poi messo in risalto che nell’accordo di luglio sono state fatte scelte per indirizzare l’autonomia strategica dell’Unione Europea su alcune grandi linee comuni. Il ministro per gli Affari ha citato come esempio la transizione ecologica, la trasformazione tecnologica-digitale e la coesione sociale, per l’Italia fondamentali per «recuperare dei gap e delle posizioni in classifica che non sono onorevoli – occupazione femminile, divario Nord-Sud e ritardo digitale». L’esponente dem ha poi messo in evidenza che verranno discussi con i partner europei anche progetti transnazionali e consorzi europei sulle nuove tecnologie, basti pensare all’idrogeno, ai satelliti ed ai microprocessori. E Amendola ha ribadito: «Con la Germania, capofila di scelte importanti, vogliamo creare dei consorzi comuni, usando i soldi del Recovery».

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