IL MONITO DI PADRE ENZO BIANCHI CONTRO LA GUERRA

Già negli scorsi giorni Padre Enzo Bianchi aveva spiegato che la guerra in Ucraina «è aliena alla ragione», difendendo la posizione di Papa Francesco contro ogni tipo di guerra e contro lo stesso invio di armi: contattato da “Il Fatto Quotidiano”, il padre fondatore della Comunità di Bose ritorna su quel concetto ed estende la profonda critica contro i Governi occidentali.



«Nessuno vuole negoziare, nemmeno i governatori europei che sono completamente appiattiti su quello degli Stati Uniti: io provo vergogna per loro», spiega Enzo Bianchi contestando il trattamento riservato da diversi media internazionali contro Papa Francesco per la scelta di condannare l’invio delle armi in Ucraina e la Via Crucis con le famiglie russe e ucraine insieme nel portare la croce. «Quel gesto aveva un significato potente. La croce la portano certamente gli ucraini invasi e trucidati, ma anche i russi. Non possiamo addossare le responsabilità della guerra ad un popolo intero», osserva l’ex capo della Comunità di Bose. Certo, lo stesso Bianchi ammette che non si può porre “fretta” al perdono, in quanto gli ucraini hanno tutto il diritto di provare rabbia e sentimento contro i propri invasori: ma il problema è la logica che invece usa l’Occidente nel rifiutare gesti di concordia e negoziati per far finire la guerra immediatamente (stante la volontà ferrea del Cremlino di proseguire nel massacro).



ENZO BIANCHI: “INVIO ARMI È IPOCRITA”

Padre Enzo Bianchi dice di vergognarsi profondamente per il comportamento di Russia ma anche dell’Europa: «dovremmo arrossire tra noi cristiani per la nostra partecipazione ad una alleanza militare che pretende di espandersi contro la sicurezza di altri Paesi, per l’incapacità dell’Europa di fermare la follia di Putin».

Padre Bianchi racconta poi, citando alcune fonti tra sacerdoti ucraini da lui contattati, che alcuni mezzi armati entravano in Polonia già in agosto ben prima della guerra: «significa che l’Occidente si preparava alla guerra». Per il fondatore di Bose, il problema della guerra e dell’innamoramento che tutti, europei compresi, sembrano “manifestare” non si limita solo al conflitto geopolitico: «vedo un’intolleranza assoluta», denuncia sempre su “Il Fatto” Enzo Bianchi, «non si sopporta il ragionamento e qualunque discorso altro viene delegittimato». Secondo l’ex priore il medesimo scenario si è visto oltre alla guerra anche sulla pandemia: si dice sempre che la prima vittima della guerra è la verità, ma non è vero. La prima vittima è la ragione perché la guerra è aliena della ragione, poi di conseguenza è negata la verità. Ecco perché le voci che interrogano e che non vogliono stare nel corso massimalista vengono tacitate». In conclusione, Enzo Bianchi sottolinea come l’invio di armi in Ucraina è una scelta ipocrita per l’Occidente: «le vittime continueranno ad essere ucraini, ma questa è una guerra tra l’Occidente e la Russia che si vuole a tutti costi umiliare e annientare». Bianchi ai “belligeranti” lancia il suo monito finale e provocatorio: «perché non andate voi con i vostri corpi a combattere? Allora vi crederei. Ma se voi continuare a inneggiare alla guerra dal vostro salotto io non vi credo […] Quando un uomo è morto è morto per sempre».