Enzo Decaro: “Ecco il mio consiglio per i giovani”

Enzo Decaro, ospite di Generazione Z, si racconta partendo dal momento che sta vivendo: “Sto vivendo una stagione della mia vita interessante, anche se non semplice, perché certe sfumature, certe candele, si spengono e prendono sempre più vita delle realtà che ci appartengono, come la famiglia, il lavoro, i figli. Siamo dentro al programma della vita: a un certo punto uno guarda quanto fatto. Tra le cose di Totò, ho trovato uno scritto dove lui diceva ‘Che siamo venuti a fare su questa terra?’. Io credo che non ci sia risposta ma penso che si possa avere, se non un senso di appagamento, trovare la non nullità nella nullità. In questo non contare nulla, dobbiamo trovare il poter vivere“.



Tornando sul concetto delle “candele che si spengono”, Decaro dice che le prime sono “le cose che non servono a niente. Siamo imbottiti di cose indispensabili che poi se ci pensiamo, è il mercato che ci ha convinto che non possiamo farne a meno. Allora quando mi capita, ai ragazzi all’università dico ‘Fai un respiro profondo, mettiti in contatto con la tua essenza e poi se proprio ti piace, compralo'”.



Enzo Decaro: “Troisi? La prima volta che l’ho visto…”

Parlando della sua amicizia con Massimo Troisi, Enzo Decaro ricorda: “È una mancanza che nel tempo si trasforma in nostalgia ma è anche una presenza. La prima volta che l’ho visto, l’ho visto in croce perché rappresentava Gesù. Avevano deciso, amici in comune, che dovevamo conoscerci. Questo incontro, così come quello con Sophia Loren, è il mio Oscar”. Proprio con Massimo Troisi e Lello Arena, Enzo Decaro formò un gruppo che poi diventò La Smorfia: “Questo era il nostro Facebook o Instagram, il nostro “muretto”. Ci si incontrava e tra le tante cose che facevamo, si faceva anche teatro. Quando siamo diventati un prodotto che produceva incassi, il sistema poteva sopraffarci ma siamo stati una piccola unità operativa. Noi non eravamo tre, eravamo tanti”.

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