Enzo Iacchetti è stato oggi ospite di Da noi a ruota libera, su Rai1: “Alla mia età mi chiamano ‘Enzino’, come si fa con i bimbi”, ha esordito. “Non è la prima volta che vengo in Rai, non sono proprietà di nessuno”, ha poi precisato. Che rapporto ha con il tempo che passa? “In compagnia bello, se son da solo penso che sono stato fortunato e ho fatto una bella vita”, ha commentato, prima di ripercorrere le tappe della sua vita. La prima data da ricordare è l’11 marzo 2022, finale di Coppa Italia vinta dall’Inter: “Il mio povero papà ed i miei due poveri fratelli sono juventini, lo hanno fatto per dispetto! Io da piccolo non capivo nulla di calcio, mi interessava il teatro e la musica”, ha raccontato, svelando di non aver mai tradito l’Inter anche se poi ha ritrattato “per il denaro sì!”.
I ricordi di Enzo Iacchetti si sono spostati al 31 agosto 1961: aveva 9 anni quando ha iniziato la scoperta della sua vita. “Dove abitavo c’era una compagnia filodrammatica. Io non parlavo, ero timido ed il regista della compagnia teatrale venne a casa mia e chiese a mio padre di potermi prendere per delle prove di uno spettacolo perché aveva bisogno di un bambino muto”. In quella occasione, appena salì sul palco parlò. “Ho scoperto che se ero su un palco parlavo, appena scendevo ero il nulla”, ha commentato.
Enzo Iacchetti, quando la ruota iniziò a girare
Enzo Iacchetti è stato un bambino prodigio poiché ad orecchio riusciva a suonare molti strumenti. In studio ha dimostrato anche di avere un grande talento canoro. Altra data da rammentare, quella del 31 ottobre 1990: “Grande data, sono andato per la prima volta da Maurizio Costanzo”, ha spiegato, e da quella volta la sua ruota è iniziata a ruotare. “Facevo il cameriere e la sera quando i clienti andavano via guardavo il Costanzo Show che registravo sulle cassette; quando faceva le domande agli ospiti mettevo in pausa, riguardavo la cassetta e poi rivedevo per capire chi era stato più bravo a rispondere”.
Secondo il racconto di Enzo Iacchetti, fu Costanzo a sceglierlo ma secondo qualcuno rubò il posto a Giobbe Covatta: “E’ il mio migliore amico”, ha spiegato, ma qual è la verità? Davvero Covatta non volesse che Iacchetti andasse in studio? “Lo scopriranno i posteri”, ha commentato Iacchetti. “Lui la mette come vuole”, ha aggiunto. Spazio poi alle canzoni bonsai: “Prima avevo i libri bonsai ed erano le prime cose che facevo da Costanzo”. La carriera di Enzo Iacchetti da quel momento prese il volo, approdando in Rai.