Verissimo, Enzo Iacchetti ricorda il papà: “Ho ereditato la sua generosità

Ieri pomeriggio Enzo Iacchetti è stato ospite di Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo. Lo storico conduttore di Striscia la Notizia ha ripercorso la sua carriera e raccontato anche alcuni intimi dettagli della sua vita privata, dal rapporto con il figlio Martino a quello con i genitori. Ricordando papà Antonio, ha confessato: “Se si fosse ammalato ora di quella malattia ai tempi, sarebbe guarito. Era mancato nel ’75, io avevo 22 anni. C’è sempre stato un collegamento. Ricordo quando mi dava una carezza, per me era come se mi regalasse due milioni di euro“.



Da lui ha ereditato l’essere generoso e, dopo la sua morte, ha appreso quanto ogni istante al fianco dei propri genitori possa essere prezioso: “Di carattere era un po’ schivo, credo di aver ereditato la sua generosità. Dico sempre a mio figlio Martino: ‘Stammi più vicino, perché il giorno che me ne andrò, dopo dirai ‘quante volte avrei potuto starti vicino’“. E ha aggiunto: “Per me è stato sempre un senso di colpa con il papà. Con la mamma è invece un’adorazione totale, ci siamo sempre capiti. Quando ero ai primi anni di Striscia, tornavo al lago a trovarla“.



Enzo Iacchetti e la passione per la musica: “Arrivò con una chitarra e…

Ricordando papà Antonio e un regalo speciale da lui ricevuto, Enzo Iacchetti a Verissimo ha raccontato: “Mio papà consegnava le bibite nelle case, quando ero piccolino. In una cantina ha trovato questa chitarra enorme, che non mi stava neanche in braccio. Arrivò con questa chitarra con tre corde arrugginite e mi disse: ‘Tieni’. Il mio sogno era avere una chitarra, ma non di quel tipo lì. Una cosa un po’ più bella“. Da quel regalo in poi, il conduttore ha coltivato la sua passione per la musica, anche se il padre preferiva per il figlio una differente strada professionale.



Quando misi le sei corde, mi insegnò i primi due/tre accordi. E non sapeva che si tirava una zappa sui piedi, perché lui non voleva che io facessi questo lavoro. Lui pensava: ‘Gli regalo la chitarra, ma cosa vuoi che faccia?’. Lui voleva che io facessi il ragioniere, che avessi una vita regolare, che tagliassi i capelli, che facessi una famiglia a 20 anni. Sai quei papà di una volta?“, ha ammesso. Per questo motivo con lui si scontrò molteplici volte, anche se alla fine preferì inseguire il suo sogno: “Ci siamo scontrati ma avevo 16 anni e già me ne andavo a suonare in giro, e guadagnavo anche pochi soldini. Ma dovevo fare tutto di nascosto“.