Enzo Miccio e la paternità: “Desiderio che mi è venuto negli ultimi tempi, ma…”

Enzo Miccio è tornato single dopo un lungo amore, durato ben 6 anni, con il suo ex compagno. Il wedding planner più celebre d’Italia, intervistato dal Corriere della Sera, ha parlato della sua passione per i matrimoni, diventata nel corso degli anni un lavoro, ma si è anche sbottonato sul suo privato. In particolare, ha rivelato il suo pensiero sulla paternità, un desiderio che ha inseguito soprattutto nell’ultimo periodo ma che, alla fine, ha deciso di voler accantonare.



La paternità è un desiderio che mi è venuto negli ultimi tempi, prima non lo avevo proprio, anzi i miei amici mi chiamavano scherzosamente “Erode”. Ma subentra una responsabilità talmente grande nell’avere un figlio che mi sono posto molte domande, e alla fine sono arrivato a fare una rinuncia: non diventerò padre“, ha ammesso, svelando i motivi di questa difficile ma per lui necessaria rinuncia. Tuttavia non giudica chi è padre, anzi, apprezza chi ha coltivato il desiderio della genitorialità e si è costruito una famiglia, qualunque essa sia: “Ma con questo non condanno e non giudico chi invece lo vuole diventare. Anzi, ammiro chi è in grado di crescere dei bambini, indipendentemente dal tipo di coppia in cui è. Anche perché se il desiderio di genitorialità è così forte, non ti ferma né la legge né l’essere single“.



Enzo Miccio e un contesto familiare sereno: “Infanzia senza traumi

La scelta di Enzo Miccio di rinunciare a diventare padre è arrivata proprio negli ultimi tempi, quando il desiderio di paternità si è amplificato, per poi scontrarsi con “una scelta molto personale di responsabilità“, come da lui descritta nell’intervista al Corriere della Sera. 

Il wedding planner ha anche parlato della sua famiglia e dell’armonia che regnava in famiglia. È infatti cresciuto in un contesto privo di tensioni ma carico di gioia, affetto e amore, e anche questo l’ha aiutato ad essere sempre se stesso e a rincorrere i propri sogni: “Ho la fortuna di aver avuto un’infanzia senza traumi, in cui ho sempre potuto essere chi ero, senza che nessuno mi facesse mai pesare niente“.