Enzo Paolo Turchi, ospite a “Oggi è un altro giorno”, ha ricordato il periodo del Tuca Tuca con Raffaella Carrà: “Si scandalizzarono, all’epoca, perché di profilo, quando toccavo i fianchi, sembrava che toccassi altre parti del corpo, idem con la spalla”. In quel periodo, Alberto Sordi si recò in trasmissione per ballare: “Era un vero artista, gli insegnai un po’ io le mosse del Tuca Tuca”, ha confidato il marito di Carmen Russo.
Quest’ultimo ha poi aggiunto: “Non aveva la percezione di essere una vera star. Era sempre in dubbio prima delle sue tournée. Lei insisteva sulle cose quando non funzionavano. Continuava imperterrita a cercare di migliorare, a provare a comprendere cosa non funzionasse”. Nel tempo libero, Carrà e Paolo Turchi giocavano a carte: “Lei era molto brava a scopa, ci giocavamo sempre mille lire e le firmavamo prima di iniziare la partita”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Enzo Paolo Turchi: il tuca tuca con Raffaella Carrà
Enzo Paolo Turchi ha ballato per anni insieme a Raffaella Carrà. I due si conobbero quando erano ancora giovanissimi: “La prima volta che ci siamo incontri avevo 14 anni, lei appena 18. Eravamo giovanissimi e giravamo negli studi Rai di Napoli un programma natalizio: lei faceva la fatina e io ero uno dei bimbi che cantava”, ha ricordato il coreografo su Repubblica. Poi si ritrovarono nel 1971 a “Canzonissima”, “lei presentatrice agli esordi già pronta a diventare Raffaella, una star, io ballerino del San Carlo approdato in tv”. Indimenticabile il loro “Tuca tuca”, che poi la Carrà ballò anche con Alberto Sordi: “Nacque per gioco ed è diventato un successo planetario. Eravamo a casa di Raffaella, l’idea venne a Gianni Boncompagni e doveva essere il balletto di una sola puntata. C’era anche Gino Landi quella sera, lo preparammo senza immaginare che sarebbe entrato nel Guinness dei primati”, ha ricordato Turchi su Il giornale di Sicilia.
Enzo Paolo Turchi la lunga amicizia con Raffaella Carrà
Anche quando le loro strade lavorative si sono separate, Enzo Paolo Turchi e Raffaella Carrà sono rimasti sempre legati: “Era come una sorella, dividevamo tutto, le difficoltà e i momenti felici. Niente ci scoraggiava, eravamo professionali, l’arte veniva sempre al primo posto, non a caso le nostre carriere sono state così lunghe. Ci raccontavamo i problemi personali e anche quelli lavorativi”, ha raccontato il marito di Carmen Russo a Il giornale di Sicilia. Quando è nata la figlia Maria, la Carrà gli telefonò e regalò alla bambina un angelo d’argento. Per il coreografo, Raffaella Carrà aveva un carisma unico che non ha ritrovato in nessuno degli artisti con cui ha lavorato durante la sua lunga carriera: “La gente impazziva per lei. Era una grande star, ma manteneva la sua semplicità”.