La notizia è arrivata con inaspettata sorpresa e grande emozione durante la celebrazione della messa di martedì 26 maggio nel duomo di Carpi per il ventunesimo anniversario della morte di Enzo Piccinini, medico chirurgo modenese deceduto in un incidente stradale appunto 21 anni fa. A celebrare la liturgia l’arcivescovo di Modena monsignor Erio Castellucci che ha tenuto per il finale la vera sorpresa: c’è il nulla osta vaticano per la causa di beatificazione. Solo un anno dopo dall’istanza che concedeva di avviare la causa stessa. Ha commentato il presidente della Fondazione Enzo Piccinini, Massimo Vincenzi: “L’annuncio che ci ha dato l’Arcivescovo non poteva essere più inaspettato e ci riempie di stupore e di gioia”. E’ una coincidenza, ha aggiunto, che la notizia sia stata data proprio nell’anniversario della sua scomparsa, ha aggiunto, “che non fa che accrescere la nostra gratitudine. Riteniamo il nulla osta di Roma il frutto della personale cura e attenzione di monsignor Castellucci, perché possano procedere positivamente gli iter della causa di Piccinini e degli altri servi di Dio e venerabili di cui sono ricche le nostre diocesi”.
LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE
Da adesso può quindi partire l’iter vero e proprio della causa, che si svolge nella Diocesi dove viveva il già proclamato servo di Dio Piccinini. Adesso, come ha spiegato l’arcivescovo di Modena, sarà la gente a parlare, comunicando le proprie testimonianze che lo riguardano. La Fondazione (costituita nel dicembre 2002) è nata per dare continuità ai principi ideali, educativi, scientifici e religiosi che animarono la vita del dottor Enzo Piccinini. L’attività della Fondazione è incentrata principalmente su tre settori: vita e opera, educazione giovani e attività medico scientifiche. L’istanza per avviare la causa di canonizzazione era stata rivolta all’arcivescovo di Modena-Nonantola in modo da avere il nulla osta della Congregazione delle cause dei Santi, che l’ha concessa. Come ricordava alcuni anni fa l’arcivescovo Massimo Camisasca, “Ecco, dunque, il segreto di Enzo Piccinini. Egli era un uomo senza mezze misure, un uomo che quando ha scoperto Colui per cui vale la pena vivere lo ha seguito interamente. Era “totalitario” perché viveva un impeto di adesione, una forza di convincimento e una capacità di trascinamento assolutamente singolari”.