Mauro Corona è intervenuto in qualità di ospite in occasione della puntata di “Cartabianca” andata in onda nella serata di ieri, martedì 11 gennaio 2022, su Rai Tre e condotta da Bianca Berlinguer. Lo scrittore e alpinista ha inizialmente voluto condividere con i telespettatori il suo personale ricordo di David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo deceduto all’età di 65 anni: “Una volta lo incontrai di persona, gli strinsi la mano e gli dissi semplicemente che era una brava persona. Un uomo umile ed educatissimo ,ma che diceva le cose giuste. Sassoli era migliore sempre”.



In seguito, una rivelazione che giunge direttamente dalla vita privata di Mauro Corona, o meglio, dalla sua famiglia: Mio fratello Odorico è uscito per un capello biondo da questo virus, ha avuto la tempra e la voglia di tornare a vivere. L’ha scampata, il medico a cose finite gli ha detto che pensava non se la cavasse. Ci siamo bevuti una petroliera per festeggiare!”.



MAURO CORONA SUL CASO ENZO TORTORA: “GRIDA ANCORA VENDETTA!”

Mauro Corona ha poi condannato con parole durissime a “Cartabianca” il branco di immigrati che si è reso protagonista di violenze e abusi di gruppo in piazza Duomo, a Milano, in occasione dei festeggiamenti di Capodanno: “Vigliacchi senza etica – li ha definiti l’autore –. Questi atteggiamenti nascono anche dalle famiglie di appartenenza, quando magari il padre urla o picchia la madre, le dice che le dà un ceffone o la tocca appena arriva a casa. C’è un’etica che bisogna inculcare sin da bambini, bisogna battere il chiodo ogni giorno. Siamo sempre responsabili dell’educazione dei nostri figli”.



Quindi, spazio a un flash su Enzo Tortora, a pochi giorni, anzi, a poche ore di distanza dalla dipartita della figlia Silvia: “I furbetti della tonachina e non parlo dei preti… La vicenda di Enzo Tortora grida ancora vendetta! Hanno annientato, polverizzato, macellato, triturato un uomo innocente. Di queste cose qualcuno deve essere responsabile. Hanno sepolto un’infamia per cui qualcuno dovrebbe pagare, perché certe infamie non cadono in prescrizione, c’è un’etica e una giustizia”.